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Idrogeno cruciale per la transizione energetica. L'Europa ci crede: ecco i motivi

Il mix energetico è destinato a cambiare radicalmente nei prossimi 20-30 anni e la guerra in Ucraina ha riproposto più che mai l'urgenza di diversificare e fonti energetiche ed accelerare la transizione

Economia, Energia
Idrogeno cruciale per la transizione energetica. L'Europa ci crede: ecco i motivi
(Teleborsa) - La Commissione europea sta spingendo sull'accelerazione sul mercato dell'idrogeno verde, una materia prima rinnovabile su cui sta puntando molto nell'ambito di un mix equilibrato con altre fonti, per affrancare l'Europa dalla dipendenza dalla Russia ed in generale da qualsiasi dipendenza futura in campo energetico. E questo perché l'energia è uno dei principali imput produttivi, come dimostra a recente impennata dell'inflazione ed un fattore di competitività delle imprese. Ma come si produce l'idrogeno e quali sono le sue applicazioni?

L'idrogeno nel piano RePowerEu

E così la Commissione europea ha varato il Piano RePowerEu che interviene su tre livelli: dal lato della domanda con l'efficienza energetica, dal lato dell'offerta con la diversificazione delle importazioni di combustibili fossili e l'accelerazione della transizione energetica. Tutto questo con l'obiettivo di diventare climaticamente neutrali entro il 2050.

Sono previsti investimenti complessivi da 300 miliardi di euro (72 sotto forma di sovvenzioni e 226 di prestiti). di cui 10 miliardi per nuove infrastrutture e connessioni per il gas ed altri 2 miliardi per le infrastrutture necessarie ad alcuni Paesi per compensare le sanzioni contro il petrolio russo e la somma restante per accelerare la transizione energetica verde.

Il Piano RePowerEu rivede i target dell'efficienza energetica dal 9% al 13% al 2030 delle rinnovabili al 45% dal 40% ed una serie di azioni per aumentare e accelerare la transizione green: semplificazioni nell'iter autorizzativo delle rinnovabili, l'obbligo di installare pannelli solari su tutti gli edifici nuovi, una piattaforma acquisti comune per gas, GNL ed idrogeno.

Il RePowerEu dà spazio anche al potenziamento dell'idrogeno e fissa l'obiettivo di 10 milioni di tonnellate di produzione di idrogeno rinnovabile e 10 milioni di tonnellate di importazioni entro il 2030, per sostituire gas naturale, carbone e petrolio nelle industrie e nei settori dei trasporti difficili da decarbonizzare. A questo scopo sono stati sono stanziati ulteriori 200 milioni di euro per la ricerca e la Commissione si impegna a completare la valutazione dei primi importanti progetti di comune interesse europeo entro l'estate.

Frattanto, i principali produttori di elettrolizzatori in Europa hanno annunciato l'impegno ad aumentare di dieci volte la loro capacità di produzione a 17,5 GW all'anno, grazie anche alla garanzia di un quadro normativo favorevole e di un miglior accesso ai finanziamenti,

Facciamo un passo indietro: come si produce l'idrogeno?

L'idrogeno è un elemento molto abbondante nella Galassia, dove rappresenta il 74% della materia visibile, ed altrettanto abbondante sulla Terra, anche se la gran parte degli atomi di idrogeno si trova in molecole, come quelle del gas naturale (principalmente metano) o dell'acqua (H2O). E' piuttosto raro in natura trovare molecole di idrogeno puro e in ogni caso sarebbe un gas incolore e non tossico.

I metodo di produzione dell'idrogeno determina anche la tipologia di idrogeno che si ottiene: Verde o blu. La tipologia di idrogeno verde o green deriva dall'elettrolisi dell'acqua (steam reforming).

Esistono due flussi di ingresso nell'elettrolizzatore: energia rinnovabile e acqua. L'elettricità suddivide l'acqua in due componenti, idrogeno ed ossigeno, producendo anche calore in eccesso, circa il 20-40% della capacità dell'elettrolizzatore, grazie alla reazione chimica. Occorrerà allora raffreddare l'elettrolizzatore. L'idrogeno dovrà poi essere purificato e compresso prima del trasporto, della distribuzione e dello stoccaggio, sino a raggiungere le diverse applicazioni di utilizzo finale.

Quale idrogeno: verde o blu?

I termini idrogeno "blu" e "verde" sono quindi utilizzati per descrivere diversi metodi di produzione dell’idrogeno e da quali materie derivano (fonti fossili o fonti rinnovabili).

L'idrogeno blu si ottiene mediante l’utilizzo di energia fossile, ma la sua produzione comporta l'emissione di CO2, per questo la è affiancata da un sistema di cattura e di stoccaggio permanente della CO2.

L'idrogeno verde si ottiene invece da una produzione a zero emissioni. Il processo di produzione avviene principalmente attraverso l'elettrolisi dell'acqua effettuata tramite energie prodotte da fonti rinnovabili.

Il costo di produzione dell'idrogeno

Il costo di produzione dell'idrogeno verde è stato per lungo tempo un fattore di limitazione per l'utilizzo dell'idrogeno, troppo elevato per un uso competitivo con le fonti fossili e con le energie rinnovabili.

Oggi il costo di produzione dell'idrogeno ha raggiunto circa 5 dollari al chilogrammo, un prezzo che l rende più competitivo, e secondo le previsioni di IRENA, l'Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, potrebbe arrivare sino a 1 dollari al chilogrammo entro il 2050, eguagliando il prezzo del gas metano oggi.


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