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Credit Agricole, Italia molto importante. Operazione con MPS non all'ordine del giorno

Banche, Finanza
Credit Agricole, Italia molto importante. Operazione con MPS non all'ordine del giorno
(Teleborsa) - Per Credit Agricole un'operazione di M&A o un eventuale ingresso in Monte dei Paschi "non è all'ordine del giorno", secondo quanto affermato dal vicepresidente Xavier Musca nella conferenza stampa che ha seguito la presentazione del piano al 2025 del gruppo bancario francese. "Il tema non è all'ordine del giorno, al momento la questione non si pone", ha detto Musca, spiegando che Credit Agricole "aperta a linee di crescita esterna" in Europa nell'asset management, settore nel quale in Italia "abbiamo una posizione molto solida e la capacità di svilupparci in modo organico".

Dal top management di Credit Agricole sono arrivati commenti anche sull'altra partita importante in Italia per la banca d'oltralpe. Rispetto all'ingresso nel capitale di Banco BPM "siamo rimasti sotto al 10% e, se volessimo superare il 10%, dovremmo chiedere l'autorizzazione alla BCE e non l'abbiamo fatto", ha affermato Jerome Grivet, vicedirettore generale di Credit Agricole (incaricato della gestione), a chi gli chiedeva di un eventuale interesse per salire ancora nel capitale della banca italiana (dopo che Agricole ha rilevato in primavera poco più del 9% di Piazza Meda).

Inoltre, è stato detto che non sono state prese decisioni da Banco BPM sulla partnership sulle polizze. "C'è un processo aperto, il Banco BPM ha chiesto a vari assicuratori di fare delle proposte per un'eventuale ripresa delle partnership" sulle polizze "che aveva prima con altre compagnie, sia nel Vita che nel Danni. Ad oggi, Banco BPM non si è ancora decisa del tutto sulle modalità di un'eventuale ripresa" di questi accordi, ha detto Musca.

"L'Italia è molto importante rispetto all'insieme del gruppo" e "ben redditizia", ha spiegato Grivet. "Credit Agricole Italia, cioè la banca più le varie attività, rappresentano quasi il 15% del risultato di Credit Agricole. Nei 6 miliardi e più che ci prefissiamo per il 2025 è quella che deve essere la quota dell'Italia. Ci aspettiamo che l'Italia continui a rappresentare un 13-14-15% di questo totale. E poi vedremo come questo si esplicita", ha aggiunto.

"Ricordo che il nostro modello prevede di dare la priorità alla crescita organica, attraverso la banca universale, ovvero quella di Credit Agricole Italia che si sta fondendo con Creval e FriulAdria, e lo sviluppo delle nostre attività, cioè il secondo livello di sviluppo, ed è quello che facciamo nei territori nei quali operiamo in Italia e in Francia", ha spiegato il direttore generale Philippe Brassac.

"Noi siamo attivi in Italia da più di 30 anni, e non solo negli ultimi anni, questo è un punto importante - ha ricordato Brassac - Abbiamo una traiettoria molto lunga in Italia e cerchiamo, regolarmente, di sviluppare questo modello che coniuga la banca tradizione, Credit Agricole Italia, e le attività del gruppo, che sono tutte presenti in Italia".
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