(Teleborsa) - Un
governo stabile e in grado di
convincere investitori internazionali ed agenzie di rating, un governo che "fino al giorno delle elezioni, sia
capace di garantire l'assenza di balletti, di do ut des e di concessioni strategiche a questo o a quel partito". Lo chiede con urgenza il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria,
Riccardo Di Stefano, al convegno di Rapallo.
L'imprenditore chiede
"risposte nette e puntuali", ma soprattutto afferma che "
c'è bisogno della Politica, quella con la P maiuscola". "A noi manca la
politica vera, quella che, attraverso il dialogo parlamentare, individui degli obiettivi condivisi e li realizzi con l'azione di governo", denuncia Di Stefano in vista delle prossime elezioni, le politiche nel 2023 e le europee nel 2024, aggiungendo "ci manca la
politica che parli dello sviluppo come necessità etica ed esistenziale e non lo valuti esclusivamente con i punti percentuali del PIL".
"La politica deve
farsi carico di come sarà il nostro Paese nel futuro - sottolinea - per offrire una
prospettiva alle nuove generazioni e a chi, come noi imprenditori, crede e vuole investire nella crescita, nello sviluppo e nei giovani"
Dai Giovani Imprenditori qualche proposta: uno sforzo nei piani di
risparmio della PA, anche gli enti territoriali, in modo da centrale gli obiettivi di riduzione della spesa senza condizionare la qualità dei servizi; utilizzare al meglio la straordinaria
occasione del PNRR e del Fondo Complementare; implementare e
potenziare gli effetti del PNRR e le modalità del suo utilizzo. L'inefficace utilizzo di queste risorse - si sottolinea - terrebbe inchiodato il PIL "allo zero virgola, rendendo di fatto insostenibile il sistema pensionistico e spingendo ancora piu' in alto i rendimenti sui titoli di Stato".
Di Stefano chiede anche di
riformare il reddito di cittadinanza, trasformandolo in un vero "
strumento a sostegno di chi non può lavorare e non di chi non vuole farlo". Il leader degli under 40 di Confindustria suggerisce invece di
semplificare gli incentivi alle nuove assunzioni degli under 35, "eliminando quei paletti che ne limitano l'efficacia", e
valorizzare l'apprendistato, quale "percorso di ingresso al lavoro più vantaggioso per giovani e imprese".
Per i Giovani di Confindustria occorre
tagliare il cuneo fiscale-contributivo di 16 miliardi di euro, per ridurre i costi delle imprese ed aumentare il reddito dei lavoratori e il loro potere d'acquisto.
Un accenno anche al
salario minimo che - avverte Di Stefano - dovrebbe
evitare di scardinare la contrattazione collettiva. "I nostri contratti fissano una retribuzione di base già superiore ai 9 euro previsti ed è quindi evidente che la misura non toccherebbe i settori rappresentati da Confindustria", afferma.
Da Rapallo arriva anche la richiesta di rinnovare una riflessione sulle
potenzialità dell'energia nucleare. "Le tecnologie sono cambiate, ci sono progetti italiani e internazionali già avviati con soluzioni più sicure ai quali il nostro Paese dovrebbe partecipare", sostiene il Presidente dei Giovani Imprenditori.
A proposito dell'
aumento dei tassi della BCE, Di Stefano afferma "alzare i tassi e poi correre ai ripari con il cosiddetto scudo anti-spread ci sembra una
direzione non chiara, che può creare turbolenze nei mercati". "Rimaniamo, come molti,
perplessi di fronte alle scelte di Christine Lagarde alla guida della Bce", aggiunge il giovane imprenditore, ribadendo che "è fondamentale che un'istituzione come la Bce torni ad imporsi con una linea strategica ben definita".