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TIM, Labriola: azioni senza precedenti, solida posizione di liquidità

L'amministratore delegato ha spiegato al mercato i piani per le nuove divisioni del gruppo italiano di telecomunicazioni

Finanza, Telecomunicazioni
TIM, Labriola: azioni senza precedenti, solida posizione di liquidità
(Teleborsa) - "Negli ultimi mesi è diventato chiaro che i vantaggi dell'integrazione verticali sono andati perduti del tempo e che c'era la necessità di operazioni straordinarie. Vogliamo ora mostrarvi il valore nascosto del nostro gruppo". Lo ha affermato l'amministratore delegato di TIM, Pietro Labriola, aprendo il Capital Market Day odierno. Il manager ha parlato di "azioni senza precedenti che stiamo già intraprendendo" e che "la priorità nel breve termine è e continuerà ad essere migliorare il livello di efficienza", con le quattro nuove entità che "avranno risultati migliori su base autonoma".

Il piano prevede la possibilità di separare gli asset infrastrutturali di rete fissa (NetCo) dai servizi (ServiceCo con TIM Consumer, TIM Enterprise e TIM Brasil). NetCo include la rete fissa, primaria e secondaria, le attività wholesale domestiche e quelle internazionali (Sparkle). TIM Enterprise include tutte le attività commerciali nel mercato Enterprise, le digital companies Noovle, Olivetti e Telsy. TIM Consumer concentra al suo interno tutte le attività commerciali fisso e mobile nel mercato retail Consumer e Small and Medium Business (SMB). TIM Brasil rimane il player di riferimento nel mercato sudamericano delle comunicazioni.

Labriola ha confermato il forte impegno dell'azienda di telecomunicazioni a ridurre la leva finanziaria e mantenere una struttura di capitale sostenibile. "Abbiamo una solida posizione di liquidità, con le scadenze del nostro debito che sono coperte fino al 2024, quindi nei prossimi trimestri non abbiamo necessità di andare sul mercato dei capitali", ha spiegato. Il gruppo sta valutando diverse opzioni strategiche di fusione e acquisizione per creare valore per tutte le parti interessate.



Parlando delle prospettive di NetCo, ha affermato che "separare la rete è stata la decisione più importante per noi. Abbiamo visto che il mercato è sotto-penetrato, in termini di connessione a banda larga e ultra-larga". "Siamo ottimisti: significa che il mercato ha ancora un potenziale di crescita non sfruttato" e che sarà accelerato dalla diffusione della fibra e dello switch off del rame. Per NetCo è previsto un calo nei ricavi da 5,3 miliardi nel 2021 a 5,2 miliardi nel 2025 per poi risalire a 5,4 miliardi nel 2030. Per l'EBITDA AL le attese sono di arrivare nel 2030 a 2,7 miliardi con un margine sui ricavi del 50% (da 2 miliardi nel 2021 con un margine del 38%).

Per TIM Enterprise "abbiamo grandi ambizioni con ricavi da 3 miliardi a 5 miliardi nel 2030 con un cambio del mix, il cloud sarà il maggior servizio con un contributo del 50% ai ricavi", ha detto Labriola alla comunità finanziaria. L'EBITDA AL è visto in crescita a oltre 1,7 miliardi nel 2030 con una marginalità al 34% (dagli 0,9 miliardi del 2021 con un margine del 32%). "Abbiamo un orizzonte temporale in tre fasi: fino a fine 2022, 18-24 mesi per evoluzione di un'azienda autonoma e dal 2025 un'accelerazione della crescita", ha aggiunto l'AD.

Per quanto riguarda TIM Consumer, l'amministratore delegato ha ammesso che si tratta di "un caso di ristrutturazione", ma ha aggiunto "Potete stare certi che sarà azienda solida. Non ho dubbi che realizzeremo le nostre ambizioni". Ha poi ricordato che la situazione del mercato consumer "è ben nota, con una intensa concorrenza". Per TIM Consumer è previsto un calo nei ricavi da 6,8 miliardi nel 2021 a 6,4 miliardi nel 2025 per poi risalire a 6,5 miliardi nel 2026. Per l'EBITDA AL le attese sono di arrivare nel 2026 a un valore superiore a 1,4 miliardi con un margine sui ricavi del 22% (da 1,2 miliardi nel 2021 con un margine del 17%).

Il piano prevede tagli del personale nelle divisioni NetCo e Consumer. Il personale NetCo passerà da 21,400 unità "full time equivalent" nel 2021 a circa 15,000 unità nel 2030. Il personale della divisione Consumer passerà da 14.000 unità a 11.000 unità nel 2026, mentre il personale della business unit Enterprise passerà da 5.300 unità a 5.500 unità al 2030.
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