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Standard Ethics, utility e multiutility europee rafforzano sforzi per net zero

Energia, Finanza, Sostenibilità
Standard Ethics, utility e multiutility europee rafforzano sforzi per net zero
(Teleborsa) - Le utility e le multiutility europee stanno rafforzando i loro piani industriali per garantire il raggiungimento delle emissioni zero entro il decennio, anche in seguito all'aumento del budget della Commissione Europea per il 2023 per il Just Transition Fund, destinato ad assistere gli sforzi in corso della transizione energetica. Lo afferma Standard Ethics, che gestisce due indici europei settoriali, quello delle "utility" e quello delle "multiutility".

Ad oggi, l'utility europea con lo Standard Ethics Rating (SER) più alto è la finlandese Fortum, con un Corporate SER EE+, ovvero al settimo notch su nove della scala usata dall'agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità. La multiutility italiana A2A, insieme a Pennon Group, ha raggiunto lo stesso livello nell'ambito delle multiutility. Tra le action positive più recenti, vengono segnalate quelle di Snam e Acea: la prima con un Corporate SER che è passato a EE dal precedente EE-, e la seconda con un innalzamento dell'outlook da "Stabile" a "Positivo".

I dati aggiornati al 2021 di Standard Ethics evidenziano che, a livello globale, il 61% del settore delle utility ha un Sustainable Grade, con Spagna, Italia e Francia che presentano il maggior numero di utility quotate in Europa.

Per quanto riguarda le utility italiane, Standard Ethics assegna un rating EE ad Enel e Snam, EE- a Terna, E+ a ERG e Italgas. Per quanto riguarda le multiutility, l'agenzia di rating esprime in giudizio EE+ su A2A, EE su Acea, EE- su Hera ed E+ su Iren.




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