(Teleborsa) -
Una politica ultra espansiva viene ritenuta ancora
necessaria dai banchieri della Bank of Japan per sostenere la
crescita dei salari e dunque un'accelerazione dei consumi e la ripresa dell'economia. E' quanto emerge dalle
Minutes dell'incontro di politica monetaria di giugno (16-17 giugno), quando la banca centrale nipponica ha confermato tassi di interesse negativi ed una politica ultra-espansiva, inclusi gli acquisti di assets,
a dispetto della crescita dell'inflazione. La crescita del prezzi a giugno si è attestata al 2,2%, ma l'incertezza economica ha condizionato le imprese e bloccato la crescita dei salari, la cui crescita è scesa all'1,8%.
I responsabili della politica monetaria hanno indicato proprio gli
aumenti salariali come la chiave
per raggiungere in modo sostenibile il target di inflazione del 2%, confermando la determinazione della banca a mantenere i tassi di interesse estremamente bassi nonostante le pressioni sui prezzi.
"Alcuni membri - si legge nei verbali - hanno riconosciuto che, con l'output gap negativo da più di due anni,
per raggiungere un livello sostenuto aumento dei salari, tale da spingere al rialzo la domanda, sarebbe opportuno che la
Banca continuasse l'attuale allentamento monetario per sostenere fermamente l'economia. Un altro membro ha affermato che il raggiungimento dell'obiettivo di stabilità dei prezzi sul target del 2% richiederebbe
aumenti salariali superiori ad una percentuale del 2%; tuttavia, con l'output gap negativo, l'economia giapponese non ha raggiunto una situazione in cui le condizioni del mercato del lavoro consentano un aumento dei salari".
Il Consiglio direttivo della BOJ ha convenuto che
vi sono incertezze estremamente elevate per l'economia giapponese, compresa l'evoluzione del
COVID-19 ed il suo impatto in Giappone e all'estero, gli sviluppi della
situazione in Ucraina e l'andamento dei
prezzi delle materie prime e delle economie estere. Su questa base, i banchieri hanno condiviso la convinzione che fosse necessario prestare la dovuta
attenzione agli
sviluppi in ambito finanziario ed estero, al
mercato dei cambi - incluso l'impatto negativo del deprezzamento dello yen - ed al loro impatto sull'attività economica e sui prezzi.