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Istat, nel II trimestre accelera il PIL italiano e batte le attese: +4,6% la crescita su base annuale

Economia
Istat, nel II trimestre accelera il PIL italiano e batte le attese: +4,6% la crescita su base annuale
(Teleborsa) - In base alle stime preliminari Istat nel secondo trimestre del 2022 il prodotto interno lordo – espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato – sia aumentato dell’1% rispetto al trimestre precedente e del 4,6% in termini tendenziali. L'Istituto di statistica ha sottolineato il secondo trimestre del 2022 ha avuto una giornata lavorativa in meno sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al secondo trimestre del 2021.

La previsione sull’anno migliora quindi rispetto al +2,6% stimato a fine maggio sulla base dell’andamento del primo trimestre (+0,1%). Si tratta di dati migliori di quelli attesi che prevedevano un +0,3% su base trimestrale mentre sull'anno era attesa una stima del +3,7%. Un miglioramento rispetto le attese che è stato riscontrato anche a livello europeo dove anche le stime di crescita del PIL di Francia, Spagna e Germania risulta essere migliore delle previsioni degli scorsi mesi.

"La fase espansiva del Pil prosegue pertanto per il sesto trimestre consecutivo, in accelerazione rispetto al primo trimestre dell’anno, quando la crescita era risultata lievemente positiva", spiega l’Istat in un commento. "Come sempre, si rimarca la natura provvisoria di questa stima, che riflette dal lato della produzione un calo dell’agricoltura e una crescita sia nell’industria sia nei servizi. Un contributo positivo alla crescita - ha ricordato l’Istat - è derivato dalla componente nazionale, mentre la componente estera netta ha generato un apporto negativo".

L'Istat ha calcolato inoltre che a luglio l’inflazione tendenziale ha ripiegato invece di un decimo di punto percentuale dal record di giugno (+8,0%) a +7,9%, mentre l’indice dei prezzi al consumo registra un aumento dello 0,4% su base mensile. A influire sul rallentamento il calo dei beni energetici (da +48,7% di giugno a +42,9%) grazie soprattutto ai beni energetici regolamentati (da +64,3% a +47,8%) e solo in minima misura dagli energetici non regolamentati (da +39,9% a +39,8%). L’”inflazione di fondo”, al netto di energetici e alimentari freschi, accelera da +3,8% a +4,1% e quella al netto dei soli energetici da +4,2 a +4,7%.

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