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Risparmio idrico, Arrigoni: "Agrotessile fondamentale in momenti di grande siccità"

Agroalimentare, Clima, Economia
Risparmio idrico, Arrigoni: "Agrotessile fondamentale in momenti di grande siccità"
(Teleborsa) -
È italiano il popolo agrotessile più grande d'Europa. Nata nel 1936 vicino Como, la Arrigoni è ora leader continentale delle applicazioni tecniche tessili in agricoltura. In tempo di cambiamenti climatici – come spiega il presidente della società, Paolo Arrigoni – questi prodotti diventano fondamentali per il risparmio idrico in momenti di grande siccità.

Presidente Arrigoni, la siccità è un po' come il virus, dovremo conviverci in futuro? Ne usciremo indenni almeno nelle zone d'Italia dove il fenomeno sta piegando l'agricoltura?

"L'anno 2022 sarà certamente ricordato per la gravissima crisi idrica che stiamo vivendo. Il fenomeno, tuttavia, non sarà passeggero. Nonostante l'autunno sancirà il ritorno delle piogge e il ripristino dei bacini naturali d'acqua, la siccità è un fenomeno a cui dovremo adattarci, una conseguenza dei cambiamenti climatici. Pertanto, il settore agricolo dovrà ulteriormente migliorare la sua resilienza. A questo fine, sarà fondamentale una pianificazione e una preparazione migliore a tutti i livelli, per mitigare l'impatto degli episodi di siccità e per la successiva ripresa, nonché una maggior efficacia in termini di adattamento e trasformazione a fronte di tali eventi".

È ormai inevitabile una riduzione generalizzata dell'utilizzo non controllato delle risorse idriche, al netto degli sprechi e delle strutture fatiscenti?

"Gli episodi di siccità sempre più intensi ed estesi nel tempo, e il crescente fabbisogno alimentare su scala globale, impongono la razionalizzazione dell'uso dell'acqua per tutti. Nell'ultimo secolo l'uso dell'acqua è cresciuto quasi al doppio del tasso di crescita della popolazione. Anche se, a livello globale, non assistiamo a una carenza complessiva d'acqua, purtroppo un numero crescente di regioni nel mondo ciclicamente e cronicamente patisce carenza d'acqua. Altre regioni soffrono le conseguenze di una domanda non soddisfatta a causa di infrastrutture carenti o inadeguatezze istituzionali. Soprattutto in Italia è necessario affrontare organicamente il problema e gestire meglio le risorse idriche e infrastrutturali".

Se nelle famiglie ci si può organizzare con una lavatrice in meno e con una doccia più breve, in agricoltura come si può fare a meno di acqua in abbondanza, almeno per alcune colture? Quali accorgimenti vanno presi? Come ci aiuta l'agrotessile?

"In media, l'agricoltura rappresenta il 70% dell'uso globale di acqua dolce. Negli ultimi 30 anni, la produzione alimentare è aumentata di oltre il 100 per cento. La FAO stima che entro il 2050 sarà necessario circa il 60 per cento in più di cibo per soddisfare le esigenze alimentari di una popolazione mondiale in crescita. La domanda d'acqua è quindi destinata a crescere, ma la quantità di acqua riservata all'agricoltura può aumentare solo del 10 per cento, a condizione che le pratiche di irrigazione siano migliorate e che i rendimenti aumentino. Nell'agricoltura intensiva è necessario adottare pratiche di risparmio idrico, perché esiste una forte competizione per le limitate risorse idriche. L'efficienza nell'uso dell'acqua è un concetto chiave per risolvere i problemi di siccità. Gli agrotessili trasmettono la luce del sole in una banda specifica di lunghezze d'onda, aumentano l'efficienza dell'uso delle radiazioni e influenzano la morfologia e la fisiologia delle piante e i loro rendimenti. A seconda della loro struttura, colore e livello di ombreggiatura, gli schermi agrotessili possono essere strumenti agricoli semplici ed efficaci per aumentare l'efficienza dell'uso dell'acqua".

Water saving, consumo indiscriminato del suolo, utilizzo eccessivo dei pesticidi, maggiore qualità del prodotto agroalimentare? Da dove comincerebbe?

"La mission del nostro gruppo è una mission che coniuga imprenditorialità e sostenibilità insieme. Abbiamo la fortuna di avere un lavoro bello perché realizziamo materiali utili etici e possiamo dare un nostro contributo a uno sviluppo sostenibile del pianeta. Il nostro obiettivo è quello di nutrire in modo sostenibile una popolazione crescente come numero e crescente come esigenze. L'agricoltura oggi deve necessariamente rispondere a ciascuno dei problemi che lei ha sollevato, nessuno escluso. Io ne aggiungerei almeno uno, la sicurezza alimentare, intesa sì come qualità della cosa coltivata, ma anche come la certezza che la cosa coltivata arrivi a frutto, per il bene di tutta la filiera".

Quale aggettivo darebbe al prodotto agrotessile per renderlo protagonista in una società agricola ecosostenibile?

"Polifunzionale. Negli ultimi anni, abbiamo assistito ad una evoluzione. Gli agrotessili specifici, destinati a una funzione particolare – penso alla rete antigrandine, antibrina o al tessuto ombreggiante – sono diventati tessuti tecnici polifunzionali. I nostri tessuti innovativi oggi hanno come scopo principale quello di rendere le condizioni di coltivazione ideali per la pianta, in diversi contesti microclimatici. Devono quindi agire con uno spettro prestazionale ampio. Abbiamo in gamma tessuti come PROTECTA®? in grado di mitigare gli effetti delle gelate tardive sui boccioli degli alberi da frutto, e di accompagnare lo sviluppo del frutto, proteggendolo dalle piogge che potrebbero causare la spaccatura – o cracking – come avviene nelle ciliegie o in alcune varietà di mela. Oppure PRISMA®?, schermo termo-riflettente, che ottimizza il passaggio e la diffusione della luce PAR, utile alla pianta, mentre riflette i raggi responsabili dell'innalzamento della temperatura in serra, riducendo fino al 40% il fabbisogno idrico delle piante. E con un estate come quella che stiamo vivendo un tale risparmio nell'uso dell'acqua può fare davvero la differenza".


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