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Aumento pensioni, cosa cambia da ottobre?

Gli aumenti fascia per fascia e a chi spettano

Economia
Aumento pensioni, cosa cambia da ottobre?
(Teleborsa) - Buone notizie in arrivo per milioni di pensionati: a portarle è il Decreto Aiuti bis (che si è sbloccato ieri dopo che i partiti hanno trovato la quadra sul Superbonus).


La data da segnare sul calendario, è ottobre quando scatterà la rivalutazione delle cifre, stimata intorno al 2 per cento con l’obiettivo di proteggere per quanto possibile le finanze degli italiani messe a durissima prova da caro energia e inflazione.

Secondo le stime preliminari dell’Istat diffuse di recente, ad agosto l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dello 0,8% su base mensile e dell‘8,4% su base annua (da +7,9% del mese precedente). Un livello che non si registrava da dicembre 1985 (quando fu +8,8%).

E’ bene comunque specificare che si tratta di un intervento “transitorio” in attesa cioè di capire a fine anno a quanto si fermerà la crescita dei prezzi. Nel mese di novembre, verrà poi riconosciuto con anticipo anche il conguaglio relativo alla differenza tra l’inflazione calcolata in via provvisoria all’1,7 per cento per il 2021 e quella effettiva dell’1,9%. Un piccolo scatto, comprensivo di arretrati, che però non costituisce un aumento, in quanto già dovuto al pensionato. A partire da gennaio 2023 scatterà, invece, la vera e propria rivalutazione.

In concreto, per la pensione minima di 524 euro tutto ciò si traduce in un aumento di 11 euro al mese. Per un assegno lordo da mille euro l’effetto cumulato sarà di 80, per una da duemila euro di 160 mentre per il trattamento che tocca quota 2.692 (il tetto massimo fino a cui viene riconosciuta la rivalutazione anticipata), conti alla mano, ce ne saranno 210 in più.
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