Facebook Pixel
Milano 17:35
33.939,75 -0,97%
Nasdaq 21:00
17.397,93 -0,74%
Dow Jones 21:00
38.019,21 -1,15%
Londra 17:35
8.078,86 +0,48%
Francoforte 17:35
17.917,28 -0,95%

Aziende servizio idrico, balzo costo energia mette a rischio investimenti

Economia, Energia
Aziende servizio idrico, balzo costo energia mette a rischio investimenti
(Teleborsa) - Le aziende del servizio idrico stanno registrando un incremento dei costi di oltre il 70% rispetto alla media del biennio precedente, con un conseguente impatto in tariffa stimato di ulteriori 500 milioni di euro. Secondo Utilitalia, che ha presentato oggi i dati nel corso del Festival dell'Acqua di Torino, questa situazione rischia di compromettere la capacità del settore di realizzare gli investimenti pianificati per il miglioramento degli acquedotti, la depurazione e l’adattamento delle reti di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici.

Utilitalia - Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche - ha presentato un'indagine sui prezzi di acquisto dell'energia elettrica delle imprese associate del settore idrico. I valori abnormi del PUNh (Prezzo Unico Nazionale dell'energia elettrica), che ad agosto ha raggiunto un picco di oltre 500 €/MWh, sta avendo enormi impatti sui costi dell'energia elettrica del settore a forte consumo energetico: nel 2019 ha espresso circa l'1,6% del fabbisogno complessivo di energia elettrica a livello nazionale, raggiungendo un livello di consumo di oltre 4,46 TWh.

In condizioni ordinarie, sul gettito tariffario complessivo del servizio idrico integrato che è pari a circa 7,2 miliardi di euro, il costo dell'energia incide per circa il 10% (oltre 700 milioni di euro). Secondo le stime di Utilitalia, a seguito dei prezzi registrati fino ad agosto 2022, il costo dell'energia sarà destinato ad andare ben oltre il miliardo di euro (circa 1,2 miliardi di euro) con un'incidenza sui costi dell'intero settore che passerebbe dall'attuale 10% ad almeno il 17%.

L'indagine Utilitalia ha anche mostrato che, su un campione di gestori che servono una popolazione di oltre 32 milioni di abitanti e che ha contrattualizzato un volume complessivo annuo di energia elettrica di oltre 3,6 TWh, il 55% dei volumi di energia elettrica sono stati contrattualizzati a prezzo variabile, il 30% a prezzo fisso ed il restante 15% con una modalità mista (ossia parte dei volumi sono stati contrattualizzati a prezzo fisso e parte a prezzo variabile).

Per il direttore generale di Utilitalia, Giordano Colarullo, "le misure adottate dal Governo e da ARERA a partire dai primi mesi del 2022 a sostegno della sostenibilità economica e finanziaria delle gestioni, pur avendo contribuito alla tenuta del comparto industriale in una fase molto critica, richiedono alcun i correttivi o integrazioni per consolidarne l’efficacia e continuare a garantire la tenuta del comparto stesso. In particolare, si potrebbe prevedere una riforma più strutturale nella metodologia di riconoscimento del costo dell'energia elettrica in tariffa, da attuare a partire dal 2024, volta ad intercettare la volatilità del prezzo strutturalmente legato all’andamento del mercato elettrico, mitigando gli effetti negativi determinati da fattori eccezionali ed esogeni".
Condividi
```