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Trasporto sostenibile, CRIF: imprese eleggibili per investimenti PNRR soprattutto a Nord

Economia
Trasporto sostenibile, CRIF: imprese eleggibili per investimenti PNRR soprattutto a Nord
(Teleborsa) - Numerosi studi e modelli analitici mostrano come il cambiamento climatico sia ormai in atto causando gravi conseguenze per l’intero ecosistema. Per contrastare il peggioramento di tali fenomeni, il PNRR presenta una missione dedicata alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica (con uno stanziamento di 59,5 miliardi di euro) in linea con gli obiettivi dell’Agenda Europea 2030-2050. Nello specifico, per quanto riguarda lo sviluppo di un trasporto locale a basse emissioni sono stati riservati 8,58 miliardi di euro, per il raggiungimento di obiettivi dedicati al rinnovamento delle flotte bus e treni verdi 3,64 miliardi di euro, per lo sviluppo del trasporto rapido di massa 3,6 miliardi di euro, per l’installazione di infrastrutture di ricarica elettrica 740 milioni di euro e per la mobilità ciclistica 600 milioni di euro.

In questo scenario, CRIF ha analizzato 5.223.144 imprese attive sul territorio italiano mediante l’applicazione di una suite di indicatori PNRR-Index di nuova generazione che valutano l’eleggibilità delle imprese per i singoli investimenti. In tale ambito di investimenti sono state considerate pienamente in linea le imprese strutturate e avanzate da un punto di vista innovativo e quelle identificate automaticamente mediante web scraping, ovvero attraverso algoritmi automatici di ricerca di parole chiave riferite ai singoli investimenti, riportate nei siti web delle aziende.

Relativamente all’investimento “Rinnovo flotte bus e treni verdi”, sono state premiate le PMI in possesso dell’attestazione SOA, e quindi che avessero già lavorato con la Pubblica Amministrazione in passato, con un fatturato maggiore di 10 milioni di euro (in virtù delle fattispecie di progetti da realizzare) e quelle con sede in province con una concentrazione maggiore di agenti inquinanti nell’aria (sottostante l’ipotesi che la prossimità geografica agevoli potenzialmente la realizzazione delle iniziative). Target primario dell’investimento sono le imprese operanti nel settore della fabbricazione di autoveicoli ma, tuttavia, è stato effettuato un ulteriore focus specifico sulle imprese commercianti all’ingrosso di parti e accessori di autoveicoli, in quanto potenziali fornitori di componentistica.

Nello specifico, sono 2.379 le imprese pienamente eleggibili appartenenti al settore della fabbricazione di autoveicoli. Le regioni maggiormente rappresentate sono Piemonte (con il 19,7% del totale), Lombardia (18,7%), Veneto (13,6%) ed Emilia-Romagna (12,4%). Le imprese commercianti all’ingrosso di parti e accessori di autoveicoli, invece, sono 1.917, il 78,1% delle quali si colloca in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna.

Riguardo l’area “Sviluppo del trasporto rapido di massa” sul territorio italiano sono 9.936 le imprese pienamente eleggibili; la concentrazione è maggiore in Lombardia (25,9% del totale), Piemonte (12,7%), Veneto (12,4%) ed Emilia-Romagna (11,4%). Il 60,9% delle stesse appartiene al settore che comprende la riparazione meccanica di autoveicoli (39,2%) e la fabbricazione di veicoli (21,7%). Per quanto riguarda il numero di dipendenti si nota una distribuzione omogenea tra le varie classi (piccole-medie dimensioni); è comunque presente una quota rilevante di realtà con più di 72 dipendenti (16,2%). Circa l’affidabilità creditizia, il rischio minimo varia in modo considerevole tra le imprese eleggibili (25,3%) e quelle pienamente eleggibili (48,3%). Tra le regioni maggiormente rappresentate spiccano Lombardia (21,5%), Campania (11,7%) e Lazio (11,6%). Il 78% delle medesime imprese appartiene al settore dell’installazione di impianti elettrici, con la quasi totalità dei casi riconducibili a PMI.

Relativamente al segmento relativo al rafforzamento della mobilità ciclistica, la maggior concentrazione di imprese pienamente eleggibili si registra in Campania (11,7%), Lombardia (10,7%) e Lazio (9,7%), seguite da Sicilia (9,0%) e Puglia (7,7%). Tale distribuzione risulta peraltro favorevole per raggiungere l’obiettivo di destinare il 50% delle risorse dell’investimento PNRR al Sud. Il 65,2% delle imprese ha meno di 8 dipendenti e opera nel settore di costruzione di strade e autostrade. Per quanto riguarda l’affidabilità creditizia, anche in questo caso le imprese pienamente eleggibili risultano meno rischiose rispetto al totale di quelle eleggibili (16,4% di rischio basso per le imprese pienamente in linea contro il 7,8% di quelle eleggibili).

“A settembre 2022 non risultano attivi bandi per gli investimenti in ambito PNRR per quanto riguarda lo sviluppo di un trasporto locale a basse emissioni ma entro giugno 2023 è prevista la definizione dei contratti per l’installazione di infrastrutture di ricarica elettrica mentre a dicembre 2023 quelli per l’aggiudicazione degli appalti pubblici per le iniziative dedicate alla mobilità ciclistica e allo sviluppo del trasporto rapido di massa. Entro giugno 2024, invece, verranno attivati gli appalti per il rinnovamento di flotte bus e treni verdi. Trattandosi principalmente di interventi dedicati alla Pubblica Amministrazione, l’utilizzo dello score ideato da CRIF ha consentito l’individuazione delle imprese che, concorrendo alla realizzazione di questi progetti, possono ottenere benefici come appaltatori pubblici. Unica eccezione è rappresentata dall’iniziativa rivolta all’installazione di infrastrutture di ricarica elettrica, in quanto rivolta direttamente alle PMI – commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF -. Per la messa a terra operativa degli obiettivi del PNRR i player finanziari saranno chiamati a dare un forte contributo. Da un lato, candidandosi a ‘canalizzare’, anche anticipando, i fondi del Piano attraverso lo sviluppo di prodotti di finanza verde ad hoc e la promozione di ‘green journey’ a supporto delle aziende. Dall’altro, assumendo un ruolo di informazione e advisory sulle opportunità e gli strumenti di finanza agevolata del Piano, fornendo alle imprese servizi di consulenza per l’ottenimento di questi fondi nel percorso di transizione. Senza dimenticare, come sempre accade, che al centro del business del credito vi è la conoscenza e la disponibilità di informazioni: affrontare il tema della sostenibilità con lungimiranza strategica significa innanzitutto conoscere in maniera approfondita le caratteristiche e il profilo ESG e di rischio di clienti e prospect”.



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