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Mascherine in treni e ospedali: cosa cambia dal primo ottobre

Virologi divisi: rischio nuove ondate

Economia, Trasporti
Mascherine in treni e ospedali: cosa cambia dal primo ottobre
(Teleborsa) - A due giorni dalla scadenza, venerdì 30 settembre, sembra confermato lo stop all'obbligo di indossare la mascherina anti-Covid su bus, metro e treni, ma anche dentro ospedali, ambulatori medici e Rsa. Il provvedimento è il primo in scadenza tra quelli che riguardano le restrizioni introdotte per la pandemia. Ambienti del Ministero della Salute confermano che non è prevista "nessuna proroga" alla norma.



Togliere la mascherina sui trasporti, in questa fase, avendo una buona quota di vaccinati, dice il virologo dell'Università Statale e direttore sanitario dell'Ospedale Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco, "si può" restando però, sempre pronti a pianificare misure adattate a nuovi futuri scenari. Sempre al primo posto si conferma la necessità della vaccinazione soprattutto per i fragili anche se la situazione è molto diversa da quella dell'anno scorso.

"Finite le elezioni, si pensi alla campagna vaccinale - dice l'infettivologo Matteo Bassetti - troppi fragili sono ancora senza quarta dose".

Le altre scadenze sono per il 31 ottobre, quando cesseranno i protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro, che tra le altre cose prevedono in alcuni casi la misurazione della temperatura all'entrata e l'uso delle mascherine al chiuso quando non si può mantenere il distanziamento; e poi il 31 dicembre il Green Pass per operatori sanitari, ricoverati e visitatori negli ospedali e nelle Rsa.

Intanto, sul fronte dei vaccini arriva una nuova arma. L'agenzia europea per il farmaco (Ema) ha iniziato a valutare la domanda di autorizzazione della versione adattata di Spikevax, il vaccino di Moderna contro il Covid, mirata al virus originale e alle sue sottovarianti Omicron Ba4 e 5. E su quale prodotto debba ricadere la scelta dei bivalenti approvati contro le nuove varianti, a partire da Omicron 1, gli esperti chiedono chiarezza.
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