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Caro energia, Legacoop: servizi a rischio senza revisione prezzi contratti

Economia
Caro energia, Legacoop: servizi a rischio senza revisione prezzi contratti
(Teleborsa) - Per le imprese cooperative che operano nel settore dei servizi i rincari di energia e materie prime non sono più sostenibili senza una revisione prezzi dei contratti in essere, più volte richiesta e già prevista negli appalti di lavori.



A lanciare l’allarme sono le cooperative dei settori multiservizi -pulizie, servizi integrati, facility management- ristorazione collettiva e servizi ambientali di Legacoop Produzione e Servizi, che oggi hanno tenuto congiuntamente la loro assemblea nazionale a Roma presso la sede di Legacoop Nazionale sottolineando che a rischio non c’è solo la tenuta del sistema imprenditoriale, ma servizi per la collettività che non possono essere sospesi – nonostante la perdita di marginalità per le imprese – in quanto essenziali, quali mense e servizi di pulizia e sanificazione in scuole, ospedali ed enti pubblici, così come le attività di raccolta e gestione dei rifiuti. Alle problematiche economiche si aggiunge, per le imprese, anche la difficoltà nel reperire personale, correlata al livello di reddito dei lavoratori nei servizi e a una trasformazione in atto nel mondo del lavoro che invoca maggiori tutele, buona flessibilità e strumenti di welfare aziendale per migliorare la qualità di vita di lavoratrici e lavoratori.

“I rincari energetici e delle materie prime e la crescente difficoltà per le imprese di trovare personale sono motivo di forte preoccupazione. - sottolinea Andrea Laguardia, Responsabile dei Settori Multiservizi, Ristorazione, Servizi Ambientali di Legacoop Produzione e Servizi - Le cooperative di lavoro nascono con l’obiettivo di creare occupazione e favorire il ricambio generazionale, è la nostra missione, ma da sola non può bastare. Il nostro sistema d’imprese dei servizi opera per lo più con bandi pubblici, fornendo al Paese servizi essenziali; non è sufficiente la contrattazione tra le parti per definire e sostenere gli aumenti salariali, senza il coinvolgimento su più livelli della pubblica amministrazione, della politica e delle scelte di governo sulle politiche di spesa pubblica e soprattutto senza un’idea definita e coerente di rapporto tra pubblico e privato. Auspichiamo che il nuovo Governo sui temi del lavoro, riparta da dove ci eravamo lasciati con il Governo Draghi: salario minimo agganciato ai CCNL più rappresentativi, legge sulla rappresentanza e riforma del reddito di cittadinanza. Siamo pronti a dare il nostro contributo attraverso il dialogo".
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