(Teleborsa) -
Gli italiani ricercano innanzitutto la salubrità nel consumo dei
prodotti ittici e quindi una maggiore
certificazione del prodotto acquistato. Lo ha sottolineato
Paolo Mattei, Segretario Nazionale UGL Agroalimentare, in occasione della presentazione della ricerca "Gli italiani e il mondo della pesca tra sostenibilità, salubrità, informazione e disinformazione".
"Quando si chiede al consumatore cosa si intenda per certificazione, ne emerge una visione confusa", prosegue Mattei, notando che il grande problema è che il
consumatore non riesce a capire bene cosa ha acquistato.
"L'altro aspetto importante è che in Italia,
negli ultimi cinquant'anni è aumentato il consumo di pesce - si è passati dal consumo di 20 kg pro-capite a circa il doppio - e questo maggior consumo implica che c'è
necessità di maggiori catture ed anche di dare una
maggiore sicurezza alimentare al cittadino, nell'ottica anche di
conservare la risorsa ittica che non è certamente inesauribile".
"Il pesce allevato in Italia - conclude Mattei - ha una certificazione della
qualità più elevata rispetto ad altri Paesi,
un aspetto che occorre valorizzare".