(Teleborsa) - Le Borse europee proseguono la seduta al rialzo sostenute dal
dato sull'inflazione americana scesa ai minimi da gennaio che lascia sperare in una Federal Reserve meno aggressiva nelle prossime riunioni di politica monetaria. Si guarda anche all'esito delle
elezioni americane di metà mandato finora ancora poco chiaro. Nel frattempo arrivano segnali tonici dai future statunitensi che lasciano presagire una partenza tonica per la borsa di Wall Street, più tardi, seguendo la scia rialzista della vigilia.
Sul mercato valutario, l'Euro/Dollaro USA continua la sessione in rialzo e avanza a quota 1,029. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil), in aumento (+2,98%), raggiunge 88,04 dollari al barile.
Tra i listini europei bilancio positivo per
Francoforte, che vanta un progresso dello 0,37%, in luce Parigi con un progresso dello 0,4%. Giornata di guadagni anche per Piazza Affari, con il FTSE MIB in rialzo dello 0,43%.
Scivola invece
Londra che registra una flessione dello 0,67%, dopo i dati sul
PIL sul terzo trimestre. Secondo
James Lynch, investment manager di Aegon AM, la pubblicazione del PIL britannico di questa mattina "conferma che il terzo trimestre 2022 è stato negativo per il Regno Unito, il che significa che
l'economia britannica è in contrazione". Dal secondo trimestre del 2021 - aggiunge l'esperto - "la crescita del PIL è diminuita, ma questo è il primo trimestre a registrare, di fatto, un dato con il segno meno". Naturalmente, molte cose possono cambiare in futuro e, visto quello che il Regno Unito ha passato negli ultimi anni, "sfido chiunque a poter dire che la traiettoria del 2023 sarà prevedibile. Sembra comunque probabile che la debolezza dello slancio economico continui e che, quindi, l'inizio di una lunga recessione sia stato, molto probabilmente, appena confermato".
Tra le migliori blue chips di Milano, troviamo
A2A (+2,60%) che ha
quasi triplicato i ricavi, seguono
Moncler (+3,41%) e Azimut (+3,05%) forti delle trimestrali positive che sostengono anche
CNH Industrial (+2,28%).
La peggiore è ancora
Prysmian (-2,90%). Debole anche
TIM (-2,2%) colpita da prese di profitto dopo la recente corsa innescata dalla forte trimestrale.