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Rete unica, Labriola (TIM): necessaria per un ritorno sull'investimento

Finanza
Rete unica, Labriola (TIM): necessaria per un ritorno sull'investimento
(Teleborsa) - La rete unica è un modo per affrontare un grande investimento garantendo un ritorno. E' quanto sostiene l'amministratore delegato di TIM, Pietro Labriola che, nel corso di Quarta Repubblica in onda questa sera su Retequattro, ha sottolineato come "in passato siamo stati in grado di sostenere investimenti elevati per un'unica rete come quella del rame e li abbiamo potuti fare perché Telecom operava in regime in monopolio". "Ora - ha spiegato il top manager - siamo di fronte alla necessità di una nuova ondata di investimenti e per esempio, non sento dire in giro che c'è la necessità di costruire due ponti sullo stretto di Messina o di costruire due linee per l'Alta velocità sulla Napoli-Bari". "Ne vogliono costruire uno solo - ha aggiunto - perché l'investimento deve garantire un ritorno e se si costruisce due infrastrutture non c'è ritorno".

TIM - ha detto ancora Labriola - è "un'azienda industrialmente sana" che deve però risolvere "il problema del debito" legato ancora alla vecchia OPA di Olivetti del 1999.
Quanto al Brasile - dove TIM è partito come "operatore low cost, con i prezzi più bassi e ora è diventato uno dei migliori operatori" - l'AD - il gruppo telefonico è "il secondo operatore al mondo come ritorno sull'investimento e il migliore operatore sudamericano". "Stiamo andando molto bene abbiamo guidato il percorso di 'market repair'. Abbiamo guidato il percorso per ridurre gli operatori da 5 a 3 e abbiamo comprato il 4/o". In Brasile - ha spiegato Labriola - il cliente "paga 10 di euro come in Italia, ma con una capacità di spesa completamente differente", tanto che "il reddito di disoccupazione in Brasile è l'equivalente di 200 euro".

L'amministratore delegato di TIM ha poi mostrato di condividere la proposta di abbassare l'IVA sulla telefonia. "Il 22% è l'aliquota per i beni di lusso" - ha detto - sottolineando che "per l'energia elettrica paghiamo il 10% e per il gas il 5". La telefonia è diventato un bene essenziale "non si può stare un'ora senza telefonia e se è un bene essenziale perché bisogna pagare il 22% di IVA? Questo permetterebbe da un lato di continuare ad avere un prezzo basso per i clienti finali e dall'altro alle aziende di recuperare un po' di redditività".
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