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Parità di genere, Gruppo FS: +5% di dipendenti donne negli ultimi 4 anni

Economia
Parità di genere, Gruppo FS: +5% di dipendenti donne negli ultimi 4 anni
(Teleborsa) - Donne viaggiatrici, donne manager, sempre più protagoniste della rivoluzione della mobilità sostenibile. “Negli ultimi 4 anni il numero di donne all'interno del Gruppo FS è cresciuto del 5% e il 26% di loro occupa posizioni dirigenziali”. Lo ha sottolineato Vera Fiorani, amministratrice delegata di Rete Ferroviaria Italiana, società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS. Il suo intervento, avvenuto in un dibattito organizzato dall’UIC, Union International Chemin de fer, nell’ambito della COP27, la Conferenza Mondiale del Clima in corso a Sharm El-Sheik, in Egitto, è stato riportato da Fs News.

“Dal punto di vista dei passeggeri – ha aggiunto Vera Fiorani in un panel moderato da Lucie Anderton, responsabile Sostenibilità dell’UIC - le indagini confermano che il trasporto non è “neutro” perché donne e uomini si muovono in modo diverso. Le prime tendono a camminare e a usare di più i trasporti pubblici. Stiamo lavorando dal punto di vista della sicurezza, affinché i progetti di nuove stazioni e di riqualificazione di quelle vecchie tengano conto di un design più inclusivo grazie a nuovi sistemi di illuminazione, del miglioramento dei collegamenti (in particolare dei sottopassi) e degli spazi esterni, di maggiore presidio, estendendo la presenza di attività (non solo commerciali) come "monitoraggio della sicurezza".

Il cambiamento dal punto di vista dell’equilibrio di genere, inoltre, sta accompagnando l’evoluzione di un settore ferroviario che, come ribadito dall’UIC alla Conferenza del Clima di Sharm El-Sheik, rappresenta un pilastro fondamentale della mobilità sostenibile del futuro, in grado di aumentare la sua efficienza energetica del 25% negli ultimi 15 anni e di dimezzare nello stesso periodo le sue emissioni totali di gas serra prodotte. Un ruolo, quello del trasporto ferroviario, che perciò deve crescere sempre più. Entro il 2030, infatti, ha ribadito l’UIC, la quota modale della ferrovia deve superare il 40% per contribuire alle riduzioni delle emissioni di passeggeri e merci necessarie per raggiungere i livelli previsti dall'Accordo di Parigi.

Proprio per questo il Gruppo FS ha lanciato un piano per dimezzare, entro il 2031, le emissioni dirette e indirette e ridurre del 30% quelle della catena del valore. Il traguardo finale, previsto invece per il 2040, è quello dell’azzeramento delle emissioni da raggiungere attraverso una serie di azioni come: efficientamento energetico, flotte di treni e bus dalle performance ambientali sempre più elevate, elettrificazione ulteriore della rete ferroviaria e sperimentazione di nuovi combustibili. Il tutto anche grazie a un piano di autoproduzione energetica: il Gruppo guidato da Luigi Ferraris ha infatti intenzione entro il 2031 di produrre almeno il 40% del suo fabbisogno di energia elettrica installando impianti fotovoltaici e mini-eolici nelle stazioni e in altri spazi di proprietà.




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