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BCE, Holzmann preme per un altro intervento da 75 punti: i motivi

I Governatore della banca centrale d'Austria resta uno dei falchi più agguerriti nel Board

Finanza
BCE, Holzmann preme per un altro intervento da 75 punti: i motivi
(Teleborsa) - Il falco della Banca centrale austriaca, Robert Holzmann, torna a sollecitare un nuovo intervento su tassi da 75 punti base, il terzo consecutivo, per rassicurare i mercato sulla serietà con cui l'Eurotower intende combattere l'inflazione.



Holzmann, in una intervista al Financial Times , ha ribadito che la BCE dovrebbe mantenere il ritmo di aumento dei tassi d'interesse al suo prossimo meeting, che si terrà il 15 dicembre a Francoforte, per convincere il pubblico che le autorità sono "serie" nel tentativo di combattere l'inflazione.

Un altro rialzo dello 0,75% porterebbe il costo del denaro al 2,25%, ma la mossa non è pacifica, perché all'interno del Board dell'Istituto di Francoforte esistono ancora posizioni molto diverse a proposito della misura di incremento dei tassi. Un intervento del vice presidente Philip Lane ieri ha segnalato che aumenti di 75 punto potrebbero non essere più necessari e che i tassi sono vicini al loro livelli di neutralità, ma non la pensa così il governatore sloveno Bostjan Vasle, che ritiene necessario arrivare ad un livello di tassi che va oltre la neutralità ed inizia ad essere restrittivo.

Ma dalla politica arriva un appello a rallentare le mosse restrittive; così dalla premier italiana Giorgia Meloni, che ha parlato di scelta avventata, e dal Presidente francese Emmanuel Macron, che si è detto "preoccupato" per gli effetti sulla domanda.

Holzmann, intanto, ha ribadito che non vede "alcun segno di rallentamento dell'inflazione" e che un ulteriore aumento die tassi poterebbe solo un "appiattimento della crescita o una lieve recessione" e non una profonda flessione dell'economia. Per contro, un altro aumento di 75 punti - afferma - "darebbe un segnale forte della nostra determinazione" a combattere l'inflazione e "direbbe a imprese e sindacati che siamo seri quindi non sottovalutateci". Il governatore austriaco però resta aperto anche alla possibilità di "cambiare idea".

L'inflazione nell'Eurozona ha raggiunto un picco del 10,6% ad ottobre e quello che esclude cibo ed energia del 5%, ma gli economisti prevedono che il tasso di inflazione scenderà il prossimo anno
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