(Teleborsa) - I fattori esterni, come l'incertezza sul price cap e i prezzi volatili dell'energia, "hanno influenzato l'aspetto un po' conservativo del piano. Abbiamo fatto un ragionamento per cui abbiamo detto che sarebbe bello avere il price cap e la pace in Ucraina, ma non sono cose controllabili. Quindi
il piano tiene conto che durante il 2023 le turbolenze e la volatilità - magari non come nel 2022 -
continueranno ad esserci e non avremo la stabilità di prima". Lo ha detto a Teleborsa
Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale di
Enel, a margine della
presentazione del
Piano Strategico 2023-2025.
"
Se il price cap venisse deciso e implementato prima della fine dell'inverno,
avremmo tutti maggiore tranquillità su quello che possiamo fare nella primavera ed estate del 2023", ha aggiunto.
Il piano prevede introiti da
cessione di attività non core per 21 miliardi di euro e un focus sulla presenza in sei paesi chiave, con l'uscita da altri, in particolare, da Perù e Argentina.
"Gli obiettivi del piano sono di
perseguire l'elettrificazione dei consumi energetici in sei grandi paesi, che sono quelli dove rimaniamo concentrati, ovvero Italia e Spagna nel continente europeo, Brasile, Cile e Colombia in Sud America, e infine gli Stati Uniti - ha spiegato Starace - In questi mercati cerchiamo di ottenere
un'integrazione nella catena del valore, quindi produzione, reti e clienti, e il nostro impegno è fornire ai nostri clienti un'energia che sia sempre il più possibile a buon mercato, a impatto nullo sull'ambiente e soprattutto sicura, ovvero che non dipenda da fonti poco affidabili".
"Per farlo le energie rinnovabili sono la scelta preferenziale e su questo è gran parte dell'investimento - ha continuato - A corollario, per raggiungere questo scopo, è
essenziale investire sulle reti elettriche, perchè se i nostri clienti elettrificano i consumi le reti elettriche diventeranno sempre più importanti e saranno che saranno vitali per l'avanzamento del benessere della società. In sostanza,
devono essere digitali, affidabili e soprattutto in grado di ospitare sempre più impianti rinnovabili all'interno, come sta avvenendo in questo momento in Italia".
L'AD di Enel non si dice comunque preoccupato per l'esecuzione del piano strategico: "Le cose che abbiamo annunciato per il piano sono tutte già partite e sono dei processi che ci vedono già tranquilli di poter essere completati entro il
2023, che è un anno sicuramente molto impegnativo perchè
abbiamo circa 12 miliardi di cessioni che faranno calare il debito di circa 10 miliardi. Quindi è un impatto importante e sarà un anno cruciale da questo punto di vista. Però pensiamo che sia possibile perchè i processi li abbiamo fatti partire".