(Teleborsa) -
La circolarità del settore monda torna sotto i riflettori grazie al Report annuale del
Monitor for Circular Fashion, un osservatorio che è parte di
SDA Bocconi Sustainability Lab e powered by
Enel X, lanciato nel 2020 per offrire uno sguardo d'insieme sulla sostenibilità del sistema moda italiano.
L'edizione di quest'anno a voluto
verificare i principi di circolarità rispetto ad
otto progetti pilota nel settore della moda: dai jeans in cotone bio alla t-shirt che si ripara, dalla borsa che si ricicla alla scarpa che si cuce a casa, senza dimenticare la shopper in tessuto riciclata, gli articoli in pelle riciclata, lo zaino bimateriale (poliammide e gomma) e le custodie per tablet riciclate da materiali industriali. Tutti progetti valutati in base alla
rispondenza a 10 principi di circolarità.
"Per il secondo anno presentiamo i risultati del Monitor for Circular Fashion che si è rivelato uno strumento quanto mai vincente per misurare in modo adeguato i livelli di maturità circolare delle più importanti realtà che operano nel campo della moda, un settore cruciale per il Paese", ha dichiarato
Nicola Tagliafierro, Responsabile della sostenibilità di Enel X, ricordando che "le aziende del fashion si stanno sempre più orientando verso scelte di business in linea con la transizione ecologica, ma c’è ancora tanto da fare in termini di efficienza energetica ed autogenerazione da fonti rinnovabili".
"La caratteristica principale dell'economia circolare - afferma il manager - è quello di
creare delle opportunità di business per le aziende
assieme allo sviluppo e all'implementazione della sostenibilità. Bisogna qundi trovare delle soluzioni win-win e la metodologia sviluppata negli ultimi cinque anni, che si chiama
Circular Economy Report, e che contiene all'interno schemi di certificazione accreditati presso Accredia, permette di
identificare punti di forza e di debolezza dell'azienda, ma anche di
identificare una roadmap di miglioramento attraverso una serie di soluzioni, prevalentemente energetiche, che portano a migliorare il livello di circolarità".
Il Report traccia le
caratteristiche ideali di un claim di sostenibilità implementate nei progetti pilota, partendo dalle linee guida dettate dall'UNECE (United Nations Economic Commission for Europe (
UNECE): essere
chiaro e comprensibile; contenere
informazioni veritiere, senza fornire ai consumatori informazioni ingannevoli sugli aspetti di sostenibilità di un prodotto, di un processo o dell’azienda;
essere rilevante per gli aspetti di sostenibilità del prodotto, del processo o dell'azienda; essere affidabile e supportato da prove documentali;
essere divulgato efficacemente per consentire al pubblico di comprendere le prove che sostanziano le dichiarazioni.
La conferma dell’importanza di applicare questi principi per i claim di sostenibilità è stata confermata dai
risultati della Circular Fashion Survey di PwC e SDA Bocconi School of Management, che ha coinvolto i consumatori sul tema e sulle pratiche di greenwashing.
Il Monitor ha poi individuato 10 principi chiave da applicare nel momento in cui si progetta un prodotto di moda circolare, radunandoli
in 3 macrocategorie:
ciclo di vita (durabilità, riutilizzabilità, riparabilità, riciclabilità),
salute e sicurezza (uso di sostanze chimiche, rilascio di microfibre) e
input sostenibili (utilizzo di input rinnovabili, riciclabili o riciclati, uso efficiente delle risorse…).
"La gestione della sostenibilità e della circolarità richiede un approccio olistico: concentrarsi solo sul fine vita sarebbe un errore che rafforza il sistema lineare", commenta
Francesca Romana Rinaldi, Direttore del Monitor for Circular Fashion SDA Bocconi School of Management, individuando nell'eco-design una "opportunità che abbiamo per accelerare la transizione verde nei prossimi anni".
Alla luce degli esiti del Report, il Monitor for Circular Fashion
suggerisce alcune azioni prioritarie per le aziende che vogliono essere pioniere della transizione circolare nel settore moda:
Implementare i principi di eco-design e loro misurazione tramite KPI;
Sviluppare uno standard comune di tracciabilità e trasparenza per claim di sostenibilità affidabili in funzione anti-greenwashing; Fare
scale-up della circolarità attraverso l'innovazione tecnologica per accelerare la transizione; Fare
scale-up dell’innovazione attraverso la collaborazione.
Nei prossimi mesi e anni verranno esplorate nuove catene del valore per coprire passo dopo passo tutte le catene del valore del settore Tessile, Abbigliamento, Pelle e Calzature. Le aziende invitate a partecipare al Monitor for Circular Fashion devono soddisfare i seguenti criteri: sistema di rendicontazione della sostenibilità allineato ad uno standard nazionale o internazionale; disponibilità di governance per la gestione della sostenibilità; allineamento agli obiettivi dell'Agenda 2030 con misurazioni periodiche.