(Teleborsa) - Le
attività marittime globali dovrebbe perdere slancio il prossimo anno a causa delle turbolenze economiche, del conflitto in Ucraina e dell'impatto della pandemia che indeboliscono le prospettive per il
commercio. È quanto prevede la
Conferenza delle Nazioni Unite per il commercio e lo sviluppo (UNCTAD) nel suo ultimo report sul trasporto marittimo. Secondo l'analisi, infatti, la crescita del commercio marittimo globale dovrebbe moderarsi all'1,4% quest'anno e rimanere a quel livello anche nel 2023. Nel 2021 la crescita stimata è stata del 3,2% nel 2021 con un volume complessivo di
spedizioni pari a
11 miliardi di tonnellate, un segnale di ripresa rispetto al calo del 3,8% registrato nel 2020.
Per quel che riguarda il periodo 2023-2027, è prevista una crescita media annua del 2,1%: si tratta di un tasso più lento rispetto alla media dei tre decenni precedenti del 3,3%, ha sottolineato l'
UNCTAD, aggiungendo che "i rischi al ribasso stanno pesando pesantemente su questa previsione". "La ripresa del trasporto marittimo e della
logistica è ora a rischio a causa della guerra in
Ucraina, della continua morsa della pandemia, dei persistenti vincoli della catena di approvvigionamento, del raffreddamento dell'economia cinese e della politica zero-COVID, insieme alle
pressioni inflazionistiche e al crescente costo della vita", ha spiegato l'UNCTAD nel documento.
(Foto: Jacob Meissner on Unsplash)