(Teleborsa) - Via libera della
Ragioneria dello Stato e firma del capo dello Stato
Sergio Mattarella per la
legge di Bilancio approvata dal Consiglio dei ministri il 22 novembre. Il provvedimento "bollinato" è stato quindi trasmesso alla Camera, dove venerdì partirà l’iter parlamentare che dovrà concludersi obbligatoriamente entro il 31 dicembre. Gli articoli in totale salgono a 174 (contro i 156 dell’ultima bozza). La sessione di bilancio nell’altro ramo del Parlamento, il
Senato, dipenderà dall’andamento dei lavori della Camera: l’esame del Senato si svolgerà presumibilmente fra il 27 e il 29 dicembre. Intanto dopo l’incontro tra il governo e i
capigruppo della maggioranza sulla manovra è emerso che i fondi che il Mef ha accantonato per coprire gli emendamenti di iniziativa parlamentare dovrebbero aggirarsi attorno ai
400 milioni di euro.
La premier
Giorgia Meloni ha convocato per il 7 dicembre i leader di Cgil Cisl e Uil, Landini,Sbarra e Bombardieri proprio per discutere della manovra di bilancio. Alla riunione parteciperanno anche i ministri economici.
Dal testo bolinato emergono
due nuovi fondi per la strategia nazionale di
cybersicurezza: per gli investimenti volti all’autonomia tecnologica e all’innalzamento dei livelli di cybersicurezza dei sistemi informativi ci sono 70 milioni per il 2023, 90 per il 2024, 110 per il 2025 e 150 dal 2025 al 2037. Per la
gestione della cybersecurity sono in campo 10 milioni per il 2023, 50 per il 2024 e 70 a decorrere dal 2025.
Novità anche sul fronte delle
bollette: le spese per lo
smantellamento del
nucleare escono infatti dalla bolletta elettrica. Anche per rispettare gli obiettivi fissati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, il governo ha infatti avviato la fiscalizzazione almeno di una parte degli oneri, escludendo quelli derivanti dal
decommissioning del nucleare che non dovranno più essere obbligatoriamente riscossi dai fornitori di energia. Su proposta di
Arera potranno essere evidenziati ulteriori oneri impropri oggi in bolletta per procedere nella stessa direzione.
Ancora in bilico le
sanzioni per commercianti ed esercenti che rifiutano i pagamenti per il
Pos. Dovrebbero scattare solo se l’importo da saldare supera i 60 euro ma non sono ancora terminate le "
interlocuzioni con la
Commissione europea" a cui aveva legato la norma nei giorni scorsi il governo. Confermato l'aumento della soglia al contante fino 5mila euro a partire dal 2023.