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Scuola, gravi carenze per inclusione alunni disabili e la DAD un incubo

Economia, Scuola
Scuola, gravi carenze per inclusione alunni disabili e la DAD un incubo
(Teleborsa) - Continuano ad aumentare gli alunni con disabilità nelle scuole italiane, ma la didattica a distanza nell'ultimo biennio non ne ha favorito l'inclusione e gli insegnanti di sostegno, seppur in aumento, sono spesso impreparati ad affrontare le difficoltà degli alunni con problemi di apprendimento. E' quanto emerge da un report dell'Istat, pubblicato in occasione della Giornata Internazionale delle persone con disabilità .



Nell’anno scolastico 2021/2022 erano più di 316mila gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane, pari al 3,8% degli iscritti e in aumento del 5% rispetto all'anno scolastico precedente (15mila in più).

A fronte di questo aumento sono 26mila in più gli insegnanti di sostegno specializzati assegnati agli alunni disabili, ma il 14% ha avuto l'incarico in ritardo ed appare ancora elevata (32%) la quota di insegnanti senza formazione specifica (42% nel Nord, 19% nel Mezzogiorno).

Negli ultimi due anni, la Didattica a distanza (DAD) adottata per contenere i contagi da Covid-19 non ha certo facilitato l'inclusione degli alunni con disabilità, in quanto le complessità di carattere tecnico e organizzativo legate alle lezioni a distanza, la necessità dello studente di avere un supporto adeguato durante il collegamento online e le difficoltà di interagire attraverso un monitor hanno reso difficile la partecipazione alla DAD, soprattutto per gli studenti con disabilità.

Nelle scuole che hanno attivato la DAD (64%), più di 86mila studenti con disabilità hanno preso parte alle lezioni in presenza, perlopiù con il solo insegnante di sostegno ed isolati dal gruppo classe, che era collegato da remoto, mentre quasi 76mila hanno partecipato a distanza al pari dei compagni. La quota di esclusi, per volontà ministeriale, che ha voluto riportare le lezioni in presenza, è scesa all’1,7% da l 2,3% dell’anno precedente e dal 23% dell’anno scolastico 2019-2020.

La gravità della patologia continua a rappresentare il principale motivo di esclusione dalla didattica a distanza (37% dei casi), seguono il disagio socio-economico, la difficoltà organizzativa della famiglia (entrambi al 16%) e la mancanza di strumenti tecnologici adeguati (13%). Tra i motivi meno frequenti si osservano: la difficoltà di adattare il Piano educativo per l’inclusione (PEI) alla Didattica a distanza (7%) e la mancanza di ausili didattici specifici (3%).

Da segnalare anche che, a conferma dell'esistenza di barriere architettoniche, solo il 33% delle scuole è accessibile ad alunni con disabilità motoria, mentre se si considerano gli studenti ciechi ed ipovedenti, la percentuale crolla all'1,5%.
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