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Mercato auto, dicembre positivo: +21% le immatricolazioni ma il 2022 resta in rosso

Economia
Mercato auto, dicembre positivo: +21% le immatricolazioni ma il 2022 resta in rosso
(Teleborsa) - Secondo i dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a dicembre 2022 sono state immatricolate 104.915 autovetture a fronte delle 86.717 iscrizioni registrate nello stesso mese dell’anno precedente, pari ad un aumento del 20,99%. I trasferimenti di proprietà sono stati 402.769 a fronte di 274.998 passaggi registrati a dicembre 2021, con un aumento del 46,46%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 507.684, ha interessato per il 20,67% vetture nuove e per il 79,33% vetture usate.

Per Unrae il risultato di dicembre è "positivo" ma "la crescita costante negli ultimi cinque mesi non è sufficiente a riportare in attivo il bilancio dell’intero anno 2022, che si ferma a 1.316.702 unità, perdendo oltre 141.000 auto rispetto al 2021, con un calo del 9,7% e un livello non lontano dal minimo storico di 1.304.500 immatricolazioni registrate nel 2013".

“Davanti a questo quadro tutt’altro che esaltante - commenta Michele Crisci, Presidente dell’associazione che riunisce le case estere che operano in Italia - dispiace che in un momento così importante e di profondo cambiamento del mondo automotive, nella Legge di Bilancio appena approvata non sia previsto nulla di nuovo per un comparto che deve affrontare rapidamente una profonda riconversione industriale e commerciale della filiera per sostenere la transizione verso una mobilità sostenibile. Seppur apprezzabile, quanto fatto finora non è sufficiente, i dati lo dimostrano chiaramente, e ci auguriamo che possano presto essere previste misure migliorative per raggiungere tale scopo”.

Per il Centro Studi Promotor si "chiude in bellezza per l’automobile uno degli anni peggiori dell’ultimo mezzo secolo". "Per quanto riguarda le prospettive è lecito attendersi che la capacità di fornitura dell’industria automobilistica continui a migliorare nel 2023 con benefici effetti sulle vendite, ma il ritorno delle immatricolazioni a livelli normali per un mercato come quello italiano, cioè superiori a 2.000.000 di unità annue, appare ancora molto lontano per il permanere di una sostanziale debolezza della domanda", ha evidenziato il Centro Studi bolognese.

"In questo quadro – ha sottolineato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - appare evidente che la ripresa delle immatricolazioni in atto va sostenuta anche da incentivi pubblici come, peraltro, è avvenuto negli ultimi anni. Ciò anche perché con le immatricolazioni scese ai livelli infimi di cui si è detto l’età media delle auto circolanti è andata al di là dei dodici anni con conseguenze molto serie per la sicurezza della circolazione e per le emissioni nocive. Per il 2023 il Governo ha stanziato 630 milioni di euro per nuovi incentivi con una formula nella sostanza analoga a quella adottata nel 2022 che ha visto esaurirsi in brevissimo tempo lo stanziamento per le auto ad alimentazione tradizionale ed emissioni non superiori a 135 grammi di CO2 al chilometro e ha visto ampiamente inutilizzati gli stanziamenti per auto elettriche pure e dintorni. E’ molto probabile che la soluzione adottata per il 2023 produca risultati analoghi a quella del 2022 e cioè in larga misura insoddisfacenti. E’ quindi auspicabile che il provvedimento per il 2023 venga modificato nella sostanza per rendere gli incentivi per auto elettriche pure e dintorni economicamente accessibili anche ad automobilisti con una capacità di spesa limitata e, in attesa degli effetti della transizione energetica, per dare un effettivo e significativo contributo all’eliminazione delle auto più vecchie e più inquinanti con uno stanziamento veramente significativo per incentivi a coloro che rottameranno e acquisteranno una nuova auto ad alimentazione tradizionale, ma con emissioni non superiori a 135 grami di CO2 al chilometro".




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