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PNRR, MES e case green: le partite aperte sull'asse Roma-Bruxelles

Sono tanti i dossier in cerca di una soluzione

Economia
PNRR, MES e case green: le partite aperte sull'asse Roma-Bruxelles
(Teleborsa) - Scomparso dai radar per un po’, negli ultimi giorni è tornato prepotentemente alla ribalta il MES con l’Italia che sulla riforma ormai è rassegnata a cedere. Del resto, segnali – neanche troppo sibillini – che si vada in questa direzione sono arrivati, l’ultimo ieri.

"L’Italia è stata tra i Paesi che circa due anni fa hanno deciso questo emendamento allo statuto del MES e questo emendamento è utile – ha sottolineato ieri il Commissario all’Economia Gentiloni -. Una volta che tutti i Paesi lo avranno ratificato, e sono fiducioso che tutti i Paesi lo faranno, darà strumenti ulteriori al MES per affrontare eventuali crisi”.


"La ratifica di un emendamento allo statuto di uno strumento comune, che il Governo italiano ha condiviso già più di due anni fa, è utile in sé”. "Sono fiducioso sul fatto che il processo di completamento della ratifica andrà nella giusta direzione. La decisione spetta al governo italiano. Non vedo collegamenti con le elezioni regionali", ha aggiunto Gentiloni.

Ma anche una volta archiviata la questione MES, la linea Roma-Bruxelles continuerà ad essere bollente. Scintille in arrivo infatti da un altro dossier quello sulle case green. Ad accendere la miccia la proposta di direttiva europea “Epbd” con le nuove regole sull’efficienza energetica degli immobili: la presidenza di turno svedese dell’Unione europea si impegna ad approvarla entro sei mesi, ma l’Italia è già pronta a sfilarsi e ha fatto sapere di essere pronta a bloccare una normativa che nei fatti imporrebbe l’obbligo di ristrutturare due immobili su tre per efficientarli sotto il punto di vista energetico.

No, non sarà semplice bloccare’ la direttiva dell’Unione europea sulle case green”, ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, intervistato al convegno Assimpredil Ance, rispondendo a chi gli chiedeva dell’ipotesi che l’Italia possa opporsi alla proposta di direttiva europea sull’efficienza energetica degli immobili. ‘Si sono persi due anni, perchè non si è intervenuti prima?’ prosegue Salvini, spiegando come ora il governo stia ‘lavorando sulle alleanze internazionali. Il discorso in Italia è che molti immobili non possono essere adeguati come la normativa vorrebbe’.

Partite ancora aperte, dunque, proprio mentre l’esecutivo è impegnato in un’altra delicatissima trattativa con Bruxelles, quella per apportare delle modifiche al Piano nazionale di ripresa e resilienza, alla luce dello scenario attuale.
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