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Per quasi la metà degli AD italiani azienda non più economicamente sostenibile fra 10 anni

Economia
Per quasi la metà degli AD italiani azienda non più economicamente sostenibile fra 10 anni
(Teleborsa) - Quasi due terzi dei CEO italiani (63% vs 73% a livello mondiale) prevedono un calo della crescita economica globale nei prossimi 12 mesi, mentre il 45% pensa che la propria azienda non sarà economicamente sostenibile tra 10 anni, mettendo tra le priorità di cambiamento il tema digitale, il modello di business e l’upskilling. È quanto è emerso dalla 26° Annual Global CEO Survey di PwC, che ha intervistato 4.410 CEO - di cui 112 italiani - in 105 paesi, tra ottobre e novembre 2022.

In un contesto di volatilità, quasi il 45% dei CEO italiani (vs 40% a livello mondiale) crede che la propria azienda avrà difficoltà ad essere economicamente sostenibile entro i 10 anni se continuerà a svilupparsi secondo i modelli di business attuali. A livello global, tale preoccupazione di insostenibilità economica risulta coerente tra i Ceo di diversi settori, tra cui telecomunicazioni (46%), manifatturiero (43%), sanitario (42%) e tecnologico (41%). A livello mondiale, la fiducia dei CEO nei confronti delle prospettive di crescita della propria azienda è diminuita rispetto allo scorso anno (circa del -26%), rappresentando il calo più significativo dalla crisi finanziaria del 2008-2009 (-58%).

L’aspettativa delle aziende verso la crescita economica è nettamente differenziata a seconda dei territori. In Italia le prospettive per l’economia nazionale sono in linea con quelle relative all’economia globale: in tal senso rispettivamente il 62% e il 63% dei CEO si aspettano un calo. Le altre economie G7, fortemente colpite dalla crisi energetica in atto, sono più pessimiste nei confronti delle proprie prospettive di crescita nazionale rispetto all’andamento dell’economia globale: Francia (70% vs 63%), Germania (94% vs 82%) e Regno Unito (84% vs 71%).

Per i CEO, i prossimi 10 anni saranno caratterizzati da molteplici sfide relativamente alla redditività aziendale. In Italia le più impattanti saranno le modifiche alla regolamentazione (63% vs 53% a livello mondiale), i cambiamenti nella domanda da parte dei clienti (56% Italia e mondo), la carenza di competenze (52% Italia e mondo), la technology disruption (49% Italia e mondo) e la transizione verso nuove fonti energetiche (49% vs 37% a livello mondiale).

“La consapevolezza dei CEO italiani sulle sfide che li attendono è diversa rispetto al passato e questo li rende più reattivi – ha affermato Andrea Toselli, Presidente e Amministratore Delegato di PwC Italia –. Il 45% di loro ritiene che, se le organizzazioni continueranno sulla strada attuale, non saranno più sostenibili entro i prossimi 10 anni. Hanno compreso l’importanza di concentrarsi sulle strategie per fronteggiare le sfide di oggi, che derivano da scenari più articolati e instabili rispetto ad un tempo”.
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