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Da Confindustria a Bankitalia: l'economia va meglio del previsto

Economia, Macroeconomia
Da Confindustria a Bankitalia: l'economia va meglio del previsto
(Teleborsa) - L'economia italiana sta andando meglio delle attese in linea con l'Eurozona. Lo confermano le analisi congiunturali condotte dalla Banca d'Italia e dal Centro Studi Confindustria, segnalando che l'andamento migliore è frutto del calo dei prezzi dell'energia e dell'inflazionek che in parte compensa la la "stretta sui tassi" della BCE.

"Il prezzo del gas ai livelli più bassi da oltre un anno e la tenuta del potere d'acquisto totale delle famiglie (in termini reali) sostengono l'attività, su livelli migliori di quanto ci si attendesse, come confermato da fiducia e indici di Borsa in recupero", sottolinea l'associaizone degli industriali, avvertendo che "in negativo agisce il forte rialzo dei tassi, che toglie risorse a investimenti e consumi, colpiti anche dall'inflazione, in calo ma ancora elevata".

Secondo Confindustria, regge il mercato del lavoro, ma l'industria dà segnali di flessione come anche il settore delle costruzioni. Tengono i servizi.

Il prezzo del gas ha aperto il 2023 in netta flessione: 65 euro/mwh in media a gennaio, da 114 a dicembre (14 nel 2019). Un ribasso, che, secondo il CSC, è "favorito da stock europei di gas ancora alti, clima mite e consumi frenati". Parallelamente, per il petrolio prosegue la lenta discesa (80 dollari al barile, da 81 a dicembre), "grazie a una produzione che ha superato una domanda piatta".

La produzione industriale ha registrato un altro calo a novembre (-0,3% da -1,8% a settembre e -1,1% a ottobre); la manifattura regge (+0,1%), mentre si contrae il settore delle forniture energetiche (-4,5%). Per il quarto trimestre la variazione acquisita è molto negativa per il totale industria (-1,7%, -0,6% nel terzo).

L'inflazione è ancora alta a dicembre (+11,6% da +11,8% a novembre) e risulta maggiore per le famiglie meno abbienti (+18,4% contro +9,9%), rileva Confindustria, segnalando che la crescita dei prezzi "minaccia i consumi, la cui risalita, fino al terzo trimestre, è stata favorita dalla tenuta del reddito reale (anche grazie a più occupazione) e dagli extra-risparmi passati (stabilizzata ora a 7,1% la propensione). Sono attese decisioni di spesa prudenti".

"Regge il mercato del lavoro. I dati - segnala CSC - mostrano una buona performance nel 2022 in termini di occupati: +50mila a novembre da settembre (e +280mila da gennaio). Ciò spiega, in parte, la diminuzione del numero di disoccupati (-26mila negli ultimi due mesi). Positivo anche il costante calo degli inattivi".

Uno scenario nel coplesso compatibile con il quadro dipinto dal Bollettino economico della Banca d'Italia, che ha ritoccato nuovamente al rialzo le sue previsioni di crescita economica, che ora prevede un +0,6% del PIL 2023 dopo il +3,9% del 2022 e conferma la stima di un +1,2% nel 2024 e 2025. Palazzo Koch ha anche confermato la persistenza di rischi derivanti dall'elevata incertezza, dovuta innanzitutto agli sviluppi della guerra in Ucraina, e in uno scenario in cui ipotizza la sospensione permanente delle forniture di materie prime energetiche dalla Russia all'Europa, avverte che il prodotto si contrarrebbe nel 2023 e nel 2024 e crescerebbe moderatamente nell'anno successivo.
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