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FED, Powell sui tassi: rallenta inflazione, ma quest’anno "poco probabile tagli"

"possibile fermarsi sotto soglia 5%", ha detto il Presidente della Federal Reserve

Economia
FED, Powell sui tassi: rallenta inflazione, ma quest’anno "poco probabile tagli"
(Teleborsa) - Come da attese degli analisti, la Federal Reserve non sorprende il mercato e aumenta i tassi di interesse chiave di 25 punti base (pb) al 4,50-4,75%. Un rialzo più contenuto dunque rispetto a quello da 50 pb di dicembre, mentre nelle quattro riunioni precedenti, tra giugno e novembre, li aveva sempre alzati di 75 punti base. Si tratta dell’ottavo rialzo dei tassi consecutivo. La decisione di alzare i tassi è stata presa all’unanimità.


"C’è ancora lavoro da fare",
ha detto il presidente Jerome Powell in conferenza stampa spiegando anche che "servirà tempo perché gli effetti della restrizione monetaria si avvertano, soprattutto sull’inflazione". Quindi il riferimento ad "un paio di altri rialzi" prima di poter raggiungere un livello sufficientemente restrittivo, anche se a marzo le nuove proiezioni daranno un quadro aggiornato della situazione e delle intenzioni dei governatori. "Abbiamo speso molto tempo a discutere del futuro percorso dei tassi", ha aggiunto.


Il FOMC prevede che "i continui aumenti della fascia obiettivo saranno appropriati per raggiungere un orientamento di politica monetaria sufficientemente restrittivo da riportare l'inflazione al 2% nel tempo", si legge nello statement diffuso al termine della due giorni di riunione.

I banchieri centrali evidenziano che "indicatori recenti indicano una modesta crescita della spesa e della produzione. Negli ultimi mesi i guadagni di posti di lavoro sono stati robusti e il tasso di disoccupazione è rimasto basso. L'inflazione è leggermente diminuita, ma rimane elevata". Viene anche sottolineato che "La guerra della Russia contro l'Ucraina sta causando enormi difficoltà umane ed economiche e sta contribuendo a un'elevata incertezza globale".

Nessuna sorpresa dal quantitative tightening (QT). Il FOMC "continuerà a ridurre le sue partecipazioni in titoli del Tesoro e titoli di debito di agenzie e titoli garantiti da ipoteca di agenzie, come descritto nei suoi piani precedentemente annunciati"
, si legge.

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