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Eurozona, indici PMI: a febbraio più forte espansione dell'economia da giugno 2022

Economia, Macroeconomia
Eurozona, indici PMI: a febbraio più forte espansione dell'economia da giugno 2022
(Teleborsa) - L'attività economica del settore privato dell'eurozona ha indicato a febbraio una crescita per il secondo mese consecutivo, accelerando l'espansione al tasso più alto in otto mesi grazie ad una ritrovata stabilità della produzione manifatturiera e all'incremento dell'attività terziaria. Nel dettaglio, il flusso dei nuovi ordini è aumentato per la prima volta da maggio 2022 grazie alla crescita dell'attività dei clienti che, come riportato dal campione d'indagine, ha rafforzato la domanda di base. È quanto emerge dagli indici PMI elaborati da S&P Global.

L'indice dei direttori d'acquisto delle attività terziarie nella Zona Euro si è attestato a 52,7 punti dai 50,8 precedenti e dai 53 punti della stima preliminare e attesi. Nello stesso periodo il PMI Composite viene indicato in aumento a 52 punti dai 50,3 punti precedenti e dai 52,3 della stima preliminari e attesi.

Per quanto riguarda le economie più importanti dell'Area Euro, l'Italia vede salire il PMI composito a 52,2 punti da 51,2, dopo che il PMI dei servizi è aumentato a quota 51,6 da 51,2 ed era atteso a 53,6. In Francia, il PMI composito sale a 51,7 punti da 49,1 e quello del terziario a 53,1 da 49,4. La Germania vede salire il PMI composito a 50,7 punti da 49,9 e il PMI servizi a 50,9 da 50,7. Infine, la Spagna vede un aumento del PMI servizi a 56,7 punti da 52,7.

"La straordinaria espansione dell'attività economica di febbraio contribuisce per ora a placare i timori di una recessione dell'eurozona - ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist presso S&P Global Market Intelligence - Tuttavia, si continua a dubitare sul vigore di fondo della domanda, soprattutto perché parte della ripresa registrata a febbraio sembra sia stata alimentata da fattori temporanei, quali un clima insolitamente mite e il forte miglioramento della catena di approvvigionamento, probabilmente legato alle recenti riaperture cinesi".

"Eppure, ci sono segnali chiari di una fiducia in aumento dai bassi valori di fine 2022, sostenuta dalle minori preoccupazioni sul mercato energetico, ma anche dai segnali di un’inflazione in discesa e dai minori rischi di recessione", ha aggiunto.
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