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Faites vos jeux

Inizia la settimana decisiva, l'ennesima.

Il piatto forte, in ogni caso, non sarà probabilmente quello che i mercati si aspettano confusamente e ardentemente, la mutualizzazione del debito, ma l’unione bancaria.

Quando, in dicembre, la Bce optò per l’Ltro e non per il Quantitative easing all’americana, i mercati rimasero spiazzati e la reazione iniziale fu di scetticismo. Solo dopo qualche settimana ci si accorse che l’Ltro era, nei suoi effetti pratici, una forma indiretta di sostegno ai titoli governativi. Con l’unione bancaria potrebbe succedere la stessa cosa.

L’unione bancaria può essere intesa in senso limitato o in senso forte. Probabilmente il piatto che ci verrà servito sarà abbastanza robusto. La Germania è molto disponibile su questo terreno e gli altri cercheranno di fare entrare dalla finestra dell’unione bancaria tutto quello che non riusciranno a fare entrare dalla porta della mutualizzazione.

In pratica, in questa ipotesi, i costi della sistemazione delle grandi banche europee verranno mutualizzati. Questo vuole dire che non peseranno sui bilanci nazionali e non andranno ad accrescere il debito pubblico. Le banche smetteranno di gettare ombra sul rapporto debito-Pil di molti paesi. Questo rapporto, cui i mercati guardano ossessivamente, sarà più credibile.

Tecnicamente questa mutualizzazione avverrà attraverso l’Esm, ma ci sarà probabilmente una partecipazione della Bce. Quanto alla garanzia sui depositi, si costituirà verosimilmente un nuovo ente sul modello dell’Fdic americano. Le riserve di enti di questo tipo sono di solito alimentate dalle banche, che vi versano annualmente una piccola percentuale dei loro depositi, ma nulla vieta che, in una fase iniziale, l’Fdic si indebiti sul mercato.

Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem, diceva Guglielmo di Ockham quando l’Europa colta si occupava di ontologia. Gli enti non vanno moltiplicati oltre il dovuto, ma nell’Europa di oggi la moltiplicazione delle entità comunitarie che possono indebitarsi è il paravento dietro il quale passa la mutualizzazione possibile.

L’unione bancaria è fatta su misura per la Spagna e ci conferma nell’idea che i Bonos, in questa fase, sono da preferire ai Btp. Anche l’Italia, comunque ne trarrà beneficio. Le nostre banche, finora, non hanno pesato sul bilancio pubblico come in altri paesi, ma eliminare dubbi e sospetti farà comunque bene.

Certo, il vestito su misura per l’Italia sarebbe la mutualizzazione diretta del debito. Sulla stampa tedesca non passa giorno senza che si discuta del Fondo di ammortamento, ma è chiaro che la proposta è ancora indigesta.
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