Le cronache dei vertici internazionali riempiono le pagine dei giornali, che riportano pedissequamente, con grande evidenza, ciò che accade: è il loro mestiere.
Ma non c'è nessun collegamento tra le
Dichiarazioni conclusive del G20 di Los Cabos del 18-19 giugno ed i report della conferenza stampa conclusiva del vertice romano a quattro, cui hanno partecipato i
Premier di Italia, Germania, Francia e Spagna. Mentre il paragrafo 11 delle Dichiarazioni del G20, riguardanti l'Europa, poneva in risalto la prioritaria necessità di porre fine al loop destabilizzante tra debiti sovrani e sistemi bancari, di addivenire ad una
architettura finanziaria organica in materia di sorveglianza,
soluzione delle crisi bancarie e garanzia dei depositi, nonché di promuovere un
riequilibrio infraeuropeo non solo attraverso le riforme strutturali nei paesi deficitari quanto attraverso l'incremento della crescita e della domanda interna nei paesi eccedentari, le conclusioni del vertice romano hanno riguardato tutt'altri argomenti. Sulla iterazione destabilizzante tra debiti sovrani e sistemi bancari, neppure una parola. Sulla creazione di un sistema bancario europeo, neppure. Sull'auspicio di un aumento della crescita e della domanda interna da parte della Germania, non se ne sarà neppure parlato.
Ma alla fine anche questo vertice è stato un successo, raggiunto in modo sofferto, come tutti quelli che lo hanno preceduto e tutti quelli che lo seguiranno: ben
130 miliardi di euro, l'1% del PIL europeo, da destinare alla crescita; dichiarazioni irrevocabili sull'euro, che c'è e ci sarà; promesse di procedere sulla strada dell'unificazione politica, mediante cessioni di quote di sovranità nazionale, a condizione che ci sia
maggiore solidarietà; propositi di introdurre la
tassazione sulle transazioni finanziarie, ben sapendo che su questo punto la Gran Bretagna non aderirà mai.
Insomma, anziché essere un sequel del G20 messicano, conclusosi neppure quattro giorni prima,
al vertice romano è stato recitato un altro copione. Sempre gli stessi personaggi, come sempre in cerca d'autore.