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Gli equivoci sulla funzione di stabilizzazione a livello europeo

Le funzioni del bilancio pubblico? Allocazione, stabilizzazione e redistribuzione.

Già sul secondo obiettivo, in fatto, abbiamo apposite autorità ammnistrative indipendenti diverse dalla banca centrale. A livello europeo ne abbiamo tre: quella sulle banche, quella sulle assicurazioni e quella sul funzionamento dei mercati.
Sono istituzioni molto giovani in fase di apprendistato che incontrano difficoltà di non poco conto perché devono contare sulla fattiva collaborazione delle corrispondenti autorità nazionali che non sempre è tale. Esse devono collaborare tra di loro e con la BCE ma proporre che la vigilanza del sistema creditizio e finanziario sia assegnata direttamente alla BCE significa sovraccaricare quest’ultima di compiti che la metterebbe in una posizione di conflitto di interesse con il sistema bancario e che probabilmente non riuscirebbe a svolgere bene come bene non sta svolgendo la sua funzione primaria non solo per limiti statutari ma soprattutto perché deve affrontare una crisi molto grave delle maggiori banche europee con un mercato interbancario bloccato.

Compito della banche, in generale, è infatti quello di ampliare l’accesso al credito e, quindi, quello di verificare se il prenditore di fondi ha la capacità e intenzione di restituire quando prende in prestito. Solo a questo livello, si può appropriatamente parlare di rapporto di fiducia tra banchiere locale e cliente. Mentre se mi riferisco alla fiducia dei mercati, personalmente non capisco cosa essa possa significare se riferita alla capacità delle autorità monetarie e di quelle di politica economica di risolvere una delle crisi più gravi degli ultimi 70-80 anni o se penso ai programmi computerizzati di fast trading.

Vengo quindi alla terza definizione di stabilizzazione.
Nel modello di Rawls, che interpreta ed amplia quello di Musgrave, essa correttamente è mirata a perseguire una situazione ragionevole di pieno impiego, nel senso che coloro che vogliono un lavoro possono trovarlo, e che la libera scelta dell’occupazione e gli investimenti sono garantiti da una forte domanda effettiva. È un modello teorico a cui tendere e non sempre condiviso. Comunque è chiaro che questo compito non può non essere che delle autorità di politica economica. Ci sono complesse questioni di teoria della giustizia, di constitutional political economy e, in pratica, di giudizio politico, ossia, di valutazione di singole esperienze storiche e sociali tenuto conto dei vincoli di scarsità delle risorse.

Viviamo nella società della complessità dove le transazioni, economiche, commerciali, finanziarie si contano a decine di migliaia e questo complica enormemente il compito delle autorità di politica monetaria e di politica economica.
Lo complica la concorrenza discendente dalla globalizzazione dei mercati che costringe ad adottare leggi e regolamenti per lo più favorevoli al capitale mobile.
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