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I cauti e gli audaci

Chi, sentendosi audace e ottimista, avesse comprato nel marzo 2009 l’indice SP 500 a 666 se lo ritroverebbe oggi a 1450 e guadagnerebbe il 118 per cento. Chi al contrario, sentendosi vicino alla fine dei tempi, avesse comprato nel giugno 2009 a 25 il Treasury dell’apocalisse, uno Strip con scadenza 2038 (in pratica un Treasury a tasso zero), lo potrebbe vendere oggi a 47.50, con una plusvalenza del 90 per cento.

Un uomo del secolo scorso guardando il raddoppio della borsa avrebbe immaginato il dimezzamento, non il raddoppio, di uno strumento difensivo ai limiti del paranoico come uno zero del Tesoro americano. Certo, negli anni Ottanta e in parte dei Novanta borsa e bond salirono insieme, come era stato negli anni Venti, perché spinti entrambi verso l’alto dalla caduta dell’inflazione e dal ribasso dei tassi reali e nominali. La disinflazione porta infatti benefici a tutti gli asset finanziari a duration elevata. Quando l’inflazione è però stabile e bassa, come è stato dal 2009 a oggi, una ripresa economica si accompagna normalmente a un rialzo della borsa e a un ribasso (non a un rialzo) dei corsi obbligazionari. Ad esempio, dopo la fine della crisi asiatica, nel 1999, il violento rialzo della borsa si accompagnò, come da manuale, a un feroce bear market obbligazionario.

Perché, questa volta, è andata diversamente? Semplificando, si può dire che mentre negli anni Trenta le imprese hanno licenziato e poi sono spesso fallite, questa volta hanno licenziato e sono sopravissute ritrovandosi margini di profitto più alti, che hanno giustificato il rialzo di borsa. I disoccupati, a loro volta, non essendo stati più riassunti (nonostante la ripresa) hanno tenuto bassa l’inflazione salariale e hanno offerto alle banche centrali la giustificazione per portare i tassi a zero, provocando il rialzo dei corsi obbligazionari. L’Europa, con la sua crisi, ha spinto a sua volta nella stessa direzione.

Lentamente e faticosamente questa anomalia rientrerà. La Fed si è data l’obiettivo di fare scendere la disoccupazione dall’8 al 7 per cento e farà di tutto per realizzarlo. In caso di vittoria di Romney la Fed sarà un po’ meno aggressiva, ma non cambierà la direzione della sua politica. La conquista di questo punto percentuale di disoccupati in meno richiederà altri 18-24 mesi di politica ultraespansiva. Durante questa fase i titoli governativi difensivi non scenderanno di prezzo, ma molto difficilmente continueranno a salire e nel frattempo offriranno a chi li possiede un rendimento risibile.
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