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Slalom gigante

Le poche grandi curve del mercato nel 2013.

New York Stock Exchange, anni Cinquanta. L’angolo del Ticker Tape.Quanto al trading veloce, che sia un modo per dare liquidità e profondità ai mercati (facendo risparmiare parecchio agli umani, che si evitano quel fastidioso spread tra denaro e lettera) o che sia invece la strada attraverso la quale il Maligno costruisce la sua nuova Babilonia, in ogni caso ce lo terremo. Un trader molto bravo a battere sulla tastiera impiega almeno 5 secondi, ovvero 5mila millisecondi, a impostare e trasmettere il suo ordine. È 600 volte più lento di un algoritmo, ma quello che è più grave è che può inserire solo un ordine alla volta contro le centinaia o migliaia di un programma di intelligenza artificiale. L’algoritmo, inoltre, non perde tempo a pensare e a decidere, perché è già impostato.

Se lo scalping (il tentativo di rosicchiare qualcosa sulle piccole variazioni di prezzo) diventa sempre più un’attività da macchine, agli umani resta lo slalom gigante tra quei tre o quattro paletti che segnano i minimi e i massimi di mercato all’interno di ogni anno.

La settimana scorsa avevamo proposto un portafoglio di lunga durata, azioni e corporate bond da mettere nel cassetto fino al 2015. Un 60 per cento di azioni e un 40 di bond, con l’idea di aumentare le prime e ridurre i secondi con il passare dei mesi. Oggi proviamo a disegnare un percorso più dettagliato per questo 2013. Lo slalom gigante, del resto, si addice perfettamente non solo ai gestori di fondi, che hanno spesso a che fare con comitati d’investimento e sistemi decisionali lenti e complessi, ma a chiunque, quali che siano le commissioni d’intermediazione che gli tocca pagare. Il gigante si può fare in modo divertente anche a spazzaneve, lo speciale no.

Le borse sono entrate nel 2013 di slancio, spinte dal sollievo per la soluzione del problema del fiscal cliff e convinte di avere davanti a loro il tradizionale rialzo di gennaio e febbraio. Chi aveva portafogli troppo leggeri è corso a comprare, ma chi aveva comprato nei sette lunghi mesi di rialzo che abbiamo alle spalle ne ha approfittato per vendere qualcosa. Come nota Christopher Potts, quello in corso, probabilmente fino a fine mese, è un mercato di distribuzione, non di rialzo.

La specificità di quest’anno è la spada di Damocle che potrebbe in teoria caderci addosso tra la fine di febbraio e la fine di marzo, la seconda puntata dello scontro epico su tasse e tagli negli Stati Uniti.

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