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Il nipote di Kandinskij

Il peccato originale dell'Europa e dell'euro.

Aleksandr Vladimirovi. Kozevnikov, naturalizzato Kojève. 1902-1968.Durante la guerra, nella Resistenza, Kojève stringe un rapporto molto stretto con il suo superiore militare, Jean Monnet. Visionario irrequieto e dotato di straordinaria energia, Monnet, piantati gli studi a 16 anni, si propone ai politici di mezza Europa con il suo progetto di unificazione surrettizia e nascosta del continente. Cominciamo con l’unificazione economica, dice, creiamo una tecnocrazia comune e tutto il resto verrà da sé e l’unità politica arriverà per ultima.

Finita la guerra, de Gaulle adotta Kojève e Monnet e li pone alla testa della delegazione francese nelle nascenti istituzioni europee, da loro due disegnate e proposte. Kojève e Monnet usano de Gaulle e la forza politica della Francia per il loro disegno tecnocratico. De Gaulle, che è un nazionalista e non un tecnocrate, usa i due per la loro abilità di inventare soluzioni che massimizzino i benefici per la Francia a spese della Germania. La mitica comunità del carbone e dell’acciaio, embrione dell’Unione Europea, e, più tardi, la politica agricola comunitaria sono invenzioni di Kojève e di Monnet che costeranno una montagna di soldi alla Germania e li trasferiranno alla Francia. Adenauer, in cambio, verrà santificato e collocato nel pantheon dei padri fondatori dell’Europa.

Nel 1989, quando cade il Muro e nasce l'euro, Kojeve e Monnet non ci sono più, ma le loro due idee di fondo, l'eurocrazia tecnocratica e il contenimento francese della Germania, continuano a spiegare perfettamente tutto quello che succede in Europa fino a oggi e che succederà ancora nel futuro. L'euro nasce in fretta come idea francese, senza la minima consultazione popolare, per imbrigliare la Germania riunificata in un'unione più ampia. Questa unione dovrà diventare politica e, in particolare, dovrà diventare un'unione dei trasferimenti in cui i soldi tedeschi affluiranno copiosi (e questa volta per sempre) agli altri paesi, Francia in testa.

Altiero Spinelli disse una volta che l’Europa unita deve tutto a Monnet, incluso il fatto di essere nata sbagliata. Spinelli aveva in mente una costituente europea sul modello di quella americana e un impianto democratico, non tecnocratico. Spinelli perse, Kojève e Monnet vinsero.

I popoli, come insegna l’esperienza cinese, accettano volentieri forme ridotte di democrazia e sovranità finché viene dato loro in cambio un benessere crescente. Le elezioni italiane mostrano che nel momento in cui questo benessere non è più percepito l’accettazione del patto politico europeo inizia a venire meno.

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