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Il nipote di Kandinskij

Il peccato originale dell'Europa e dell'euro.

Vaste programme. A. Kojeve. Sostituirsi a Dio. Pubblicato nel 1934.Anche la Bce si appresta a tornare in campo. Per ora lo fa con un discorso di Draghi che richiama nei toni aggressivi quello storico di luglio. In caso di richiesta, è lecito supporre, l’Omt verrà concesso a qualsiasi governo italiano a condizione che abbia la cortesia di non dichiarare esplicitamente che mancherà gli obiettivi concordati da tempo con Bruxelles. Bernanke sta già facendo la sua parte dissipando ogni dubbio sulla durata del Qe. Giappone e Inghilterra si daranno da fare e la Cina, sempre terrorizzata dall’Europa, toglierà subito, verosimilmente, quel piede che stava iniziando a posare dolcemente sul freno per paura di un riavvio dell’inflazione immobiliare.

In pratica il mondo comprerà altro tempo con nuove ulteriori dosi di analgesici monetari e, in Europa, anche fiscali.

La crisi italiana ha la sfortuna di coincidere con un rally ormai maturo delle borse e con l’imminenza dei tagli automatici di bilancio in America. Ha però la fortuna di avvenire in un contesto monetario ultraespansivo e in un mondo così fragile da non potersi nemmeno permettere una correzione dei mercati.

Grillo rischia dunque di prolungare il rialzo globale degli asset finanziari. I mercati, in questi nove mesi, hanno digerito anche i sassi (si pensi al fiscal cliff) e ora sembrano in grado di digerire anche lui. Al fondo resta però il tema della fragilità estrema dell’Italia e dell’Europa, quella fragilità che, come ha notato giustamente Buiter nelle settimane scorse, pensiamo ogni volta superata e che si ripresenta ogni volta puntuale. E continuerà a farlo perché, come abbiamo visto, è strutturale.

Quanto al sequester, l’impatto per il 2013 è stimato in 85 miliardi. Il caso vuole che di 85 miliardi sia anche l’importo dei titoli che la Fed acquista ogni mese in base al suo programma di Quantitative easing. Il moltiplicatore non è lo stesso, stiamo paragonando le pere con le mele, ma che per una mela in meno all’anno ci sia una pera in più al mese vorrà pure dire qualcosa.

In queste ore abbiamo assistito nei mercati a un alternarsi o addirittura a un convivere di atteggiamenti di forte preoccupazione per l’Italia e inviti a profittare della bella occasione di comprare a sconto sulla correzione. A noi viene da suggerire di non muoversi troppo e di tenere l’Italia che si ha in portafoglio senza aggiungerne dell’altra. I Btp sono scesi di poche figure e non hanno raggiunto quei livelli di sconto più profondo che potrebbero giustificare altri acquisti. La crisi politica italiana avrà tempi lunghi.

Quanto all’euro, saremmo venditori su rimbalzo.

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