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A sinistra, servono una gazzosa già svaporata

Al Congresso di dicembre, i Ds decidono sul futuro: Letta o elezioni, rischiano grosso comunque.

Molto dipende dal sistema elettorale con cui si voterà, se cioè si voterà ancora con il Porcellum oppure con un sistema corretto, introducendo una soglia minima per acquisire il premio di maggioranza che oggi spetta, comunque e per intero, alla coalizione che raccoglie più voti. Ma, di questo, nessuno può dire che cosa accadrà: probabilmente potrebbe essere riformato solo per via referendaria, come accadde per il sistema elettorale proporzionale con voto plurimo di preferenza che era durato un cinquantennio. E' un sistema troppo allettante perché le forze politiche si decidano di mandarlo in soffitta: ci vuole poco per prendere tutta la posta alla camera, ma altrettanto poco per far stallare tutto al Senato. E' quello che è successo alla sinistra nel 2006 e nel 2013: nel primo caso, governò tra mille tormenti, ricorrendo un giorno sì e l'altro pure, al voto dei senatori a vita; nel secondo caso, il tentativo di Bersani di avere l'appoggio del M5S è fallito, e siamo arrivati alle larghe improbabili intese.

Chi punta sul candidato Renzi, forse compie un calcolo affrettato: perché a sinistra è impossibile clonare il Berlusconismo, un fenomeno che cumula in sé il controllo del partito, della coalizione e del governo. Sin dal '94, Berlusconi ebbe la capacità di aggregare AN e Lega, due forze antisistema che altrimenti non avrebbero mai potuto accedere all'area di governo. Le primarie aperte del PD, sia per quanto riguarda le candidature sia per quanto attiene alla possibilità di votare, sono uno strumento mediatico che mette in crisi la sua stessa forma partito ed il sistema di coalizione elettorale.

Alle primarie del Pd, in teoria, chiunque potrebbe candidarsi premier e chiunque potrebbe essere ammesso al voto, pagando 2 euro, compresi gli immigrati privi del diritto elettorale: sono solo una sagra mediatica, volta a creare un ampio consenso al di là del sistema degli iscritti. Ma ci sono altrettanti sistemi mediatici di forte impatto: lo Tsunami tour di Grillo ha tirato la volata al M5S battendo solo sui temi anticasta, così come la campagna monotematica di Berlusconi sull'abolizione dell'Imu sulla prima casa.

Andare avanti così, ancora un altr'anno, con il governo Letta tenuto in piedi a forza di non decidere, per la sinistra è un suicidio politico. Rinviare di continuo la decisione sull'abolizione dell'Imu sulla prima casa, solo per non darla vinta al centrodestra, sta portando allo stallo l'intera economia. Se Renzi dovesse vincere al Congresso Ds di dicembre, si troverà all'opposizione del governo: non potrà che criticarlo un giorno dopo l'altro, fino alle elezioni quando ci saranno. Vincerle, sarà davvero difficile. Ancora una volta, la sinistra si è messa nel sacco. Da sola.

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