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Il campo base

Non siamo in cima, ma ora comincia la parte più difficile.

La paura ha costretto questa categoria a soffrire moltissimo per i suoi guadagni e a limitarli comprando inutili coperture, uscendo prestissimo per portare a casa piccoli utili salvo poi rientrare più in alto e annacquando le azioni in un mare di bond e di cash. Poiché nessuno è mai morto per eccesso di prudenza, questi investitori, che pure qualcosa hanno guadagnato, avranno vita lunga. Non sarà di loro che ci si dovrà preoccupare.

Che dire però degli alpinisti della domenica del secondo gruppo, quelli che stanno atterrando sui ghiacci del campo base in questo momento? Hanno visto che il mercato è invincibile e si sono convinti che tutto andrà bene (o sarà obbligato ad andare bene dalle banche centrali). Hanno capito che la Fed e la Banca del Giappone fissano ormai per decreto il livello delle borse, vedono che i bond galleggiano sempre più faticosamente e ora sono pronti, con il dinamismo che li caratterizza, a fare una scommessa pesante che li porti a fare in tempi brevi più soldi di quelli fatti da chi è restato in questi anni nel mercato.

Il campo base di Imjia Tse, sul versante cinese dell’Everest.Alcuni di loro saranno fortunati e forse anche brillanti. Cercheranno e troveranno scorciatoie spettacolari (la nuova generazione di Ipo legate a servizi per il grande pubblico attraverso Internet) e, a condizione che un angelo li avvisi in sogno quando sarà il momento di vendere, faranno tanti soldi quanti se ne fecero nel settore nel 1999 e nella primavera del 2000. Altri useranno lunghe leve o acquisteranno call al momento giusto. Altri ancora faranno trading al rialzo e faranno media le poche volte che si troveranno a perdere, in modo da guadagnare ancora di più quando il mercato, invariabilmente e in breve tempo, si riprenderà.

La maggioranza, però, scivolerà prima o poi sulle pareti ghiacciate, subirà i venti gelidi della volatilità e chiuderà nel panico e in perdita posizioni troppo estese. Molti riusciranno comunque a guadagnare, ma la mancanza di disciplina e di consapevolezza li indurrà a restare nel mercato troppo a lungo e a subire la prossima correzione severa o addirittura il prossimo bear market (sarà tra mille anni ma arriverà, possiamo stare tranquilli).

A chi arriva adesso al campo base in elicottero o con il paracadute diamo certamente il benvenuto. Meglio tardi che mai. C'è del resto ancora molta strada da fare. Siamo a quota seimila, sulle Ande o sul Pamir o sull'Hindu Kush o sull'Himalaya, e ci sono ancora due-tremila metri da scalare nei prossimi due-tre anni. E poi chissà, ci si può trasferire su Marte, dove le montagne sono così alte da apparire come grossi foruncoli su una sfera rugosa, per sfide ancora più eccitanti.

(Nella foto: Il campo base di Imjia Tse, sul versante cinese dell’Everest)
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