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Avventure monetarie

Le storie parallele di Bitcoin, oro e scellino somalo.

Più sorprendente è la luce verde dalla Fed, che nella sua componente di maggioranza non perde invece occasione per denigrare l'oro, considerato un nemico potenzialmente temibile. Anche per la Fed, evidentemente, prevale la curiosità, la stessa che la indusse nel 2007-2008 ad accettare l'esplosione di nuovi strumenti finanziari straordinariamente complicati che poi provocarono i danni che conosciamo. Il Bitcoin, per la Fed, è un piccolo esperimento di laboratorio che, anche in caso di crash, non farà troppo rumore.

Sorprendente al massimo grado (ma a pensarci meglio non sorprendente affatto) è la simpatia cinese per il Bitcoin. Non parliamo solo del settore privato, che sta creando un indotto di imprese legate alla valuta virtuale, ma delle autorità politiche e monetarie, che incoraggiano i cinesi a comprare Bitcoin.

Il primo bancomat in Bitcoin ha aperto la settimana scorsa a VancouverQuesto atteggiamento si comprende meglio se si pensa al fatto che il governo cinese incoraggia anche gli acquisti privati di oro. È sempre più evidente che Pechino vuole emanciparsi dal dollaro e indebolirne il prestigio e l'utilizzo come valuta commerciale globale. La Cina sta sistematicamente costruendo le basi per fare del renminbi una valuta di riserva. In Africa, Asia e America Latina la Cina paga ormai solo in renminbi e non in dollari. I renminbi vanno così a costituire una parte crescente delle riserve valutarie dei paesi emergenti.

La Cina è uno dei pochi paesi che non forniscono dati sulle loro operazioni sull'oro, ma nel mercato ci sono pochi dubbi sul fatto che gli acquisti cinesi (non solo privati, ma anche del settore ufficiale) siano costanti e significativi. È chiaro che la Cina si prepara a presentare al mondo il renminbi come l'unica valuta, insieme al franco svizzero, massicciamente garantita dall'oro. Anche Putin ha questa ambizione per la Russia, ma il rublo, come valuta internazionale, non andrà mai oltre la sua tradizionale sfera d'influenza.

Perché allora l'oro scende ormai da quasi due anni? Per rispondere può essere utile osservare il comportamento divergente, negli ultimi mesi, dell'oro in lingotti (che continua ad essere accumulato lentamente nei depositi specializzati) e dell'oro finanziarizzato, quello degli Etf dedicati, che stanno sgonfiandosi rapidamente provocando la caduta del prezzo.

L'oro fisico e l'oro-Etf sono seguiti da due generi diversi di pubblico. Il primo è composto da compratori strategici, sia privati sia banche centrali di paesi emergenti. Costoro credono nell'oro (senza necessariamente farne una religione e magari solo come diversificazione) oppure vedono con molto sospetto la continua espansione della base monetaria dei paesi sviluppati e la loro crisi fiscale strutturale. Alcuni di loro comprano finché sono in tempo, con l'idea che l'oro potrà un giorno essere dichiarato illegale o essere pesantemente tassato. Non è una paranoia. Gli acquisti indiani, sempre più consistenti negli ultimi anni, sono diminuiti bruscamente da quando il governo ha introdotto una tassa penalizzante.

(Nella foto: Il primo bancomat in Bitcoin ha aperto la settimana scorsa a Vancouver)
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