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D-DAY

Al di là delle apparenze, le banche centrali saranno sempre più espansive

La banca centrale guida, la Fed, sta del resto facendo capire in tutti i modi possibili che continuerà a cercare qualsiasi pretesto per mantenersi espansiva e, se possibile, diventarlo ancora di più. I paletti per cambiare politica vengono spostati in avanti di continuo. Una volta raggiunto un obiettivo se ne inventa un altro. Prima si doveva fare scendere il numero di disoccupati, poi fare salire il tasso di partecipazione al mercato del lavoro, adesso si vuole che crescano le retribuzioni, domani si farà il targeting del Pil nominale.

L'effetto di questo mutato atteggiamento è molto positivo per le borse, almeno nel breve-medio periodo. Per i bond, invece, le cose si complicano.

In un ciclo economico positivo tradizionale i bond scendono di prezzo due volte, una perché salgono i tassi nominali, l'altra perché salgono i tassi reali.

Il Jefferson Memoria di Washington DC nel 2100. Simulazione Climate CentralQuesta volta è possibile che salgano i tassi nominali e che allo stesso tempo scendano quelli reali, diventando negativi.

L'impoverimento, per gli obbligazionisti, sarà meno percepibile, ma ci sarà lo stesso e non sarà necessariamente modesto. Non sarà molto visibile quando si guarderà all'estratto conto trimestrale, perché i prezzi dei bond scenderanno poco, ma lo sarà quando si proverà a fare la spesa al supermercato pagando in obbligazioni.

C'è però un problema. I banchieri centrali sono sempre più elastici mentalmente, ma lo stato patrimoniale delle banche centrali che gestiscono è sempre più grande (non è il caso della Bce, che con le misure di oggi ripristina, nemmeno completamente, il livello del suo attivo del 2010). Il rischio di inflazione improvvisa, a un certo punto del futuro, rimane. Questo rischio, inizialmente, potrebbe essere gradito dai policy-maker (smaltirebbe una parte del debito pubblico in paesi come il nostro) ma diventerebbe presto difficile da gestire senza alzare bruscamente i tassi.

(Nella foto: Il Jefferson Memorial di Washington DC nel 2100. Simulazione Climate Central)
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