Facebook Pixel
Milano 11:45
33.747,58 -0,40%
Nasdaq 18-apr
17.394,31 -0,57%
Dow Jones 18-apr
37.775,38 +0,06%
Londra 11:45
7.835,19 -0,53%
Francoforte 11:45
17.719,98 -0,66%

I delfini di Koons

Per capire quello che succede bisogna guardare alla prossima crisi.

Come per molte malattie, non è la potenza del fattore scatenante, ma la capacità di reazione del sistema immunitario a dettare la prognosi. Un paziente depauperato di linfociti e riempito di antivirali può anche superare la fase acuta e tornare alla sua vita, ma il dottore sa che anche un raffreddore, dovesse cogliere il paziente in un attimo di debolezza, potrebbe essere fatale.

Quali sono, dunque, le difese immunitarie compromesse che i policy maker ritengono di vedere e che i mercati hanno invece dimenticato? Sono la demografia, la produttività deludente, l’altissimo livello di indebitamento e la scarsa inflazione.

Art Basel. Pagati 3.2 milioni per queste due teste di cera di Bruce NaumanSe l’Arabia Saudita non avesse il petrolio sarebbe un paese poverissimo. Se gli Stati Uniti non avessero il boom del gas e del petrolio non convenzionali, questa benedizione capitata proprio negli anni immediatamente successivi al 2008, la loro crescita, già adesso più debole rispetto agli anni precedenti la crisi, sarebbe ancora più bassa e due milioni di posti di lavoro (destinati a diventare tre entro la fine del decennio) mancherebbero all’appello.

Il boom energetico ha avuto la grazia dei capitare, mese più mese meno, nel momento in cui la popolazione dei Baby Boomers ha cominciato ad avviarsi verso la pensione e a fare deteriorare rapidamente il profilo demografico del mercato del lavoro da una parte e i conti previdenziali e sanitari dall’altra. All’amministrazione Obama va dato atto di avere messo da parte gli scrupoli ambientalisti (dirottati sulla lotta al carbone, estratto in stati repubblicani) e di avere abbracciato il salvagente che cadeva dal cielo. Se si fosse scelto diversamente, all’europea, avremmo un prezzo mondiale del petrolio di 10-20 dollari più alto e un’economia americana incapace di trainare la tiepida accelerazione globale in corso.

Quanto alla produttività, il balzo è stato grande, nel 2009-2010, quando le imprese hanno imparato a produrre quello che producevano prima della crisi con milioni di occupati in meno. Una volta stabilizzata la situazione, però, la produttività, non essendo nutrita da investimenti, è scesa verso zero.

La bassa crescita ha indotto una generazione di giovani a stare più a lungo presso I genitori, a rinviare la formazione di una famiglia, l’acquisto di una casa propria e ha quindi ridotto a sua volta la crescita demografica, colpita anche su un fronte ulteriore, quello dell’immigrazione. Più vecchi, meno figli e meno immigrati, tre situazioni destinate a permanere nel prossimo decennio, hanno indotto alcuni economisti a tagliare drasticamente la crescita potenziale del Pil americano.

(Nella foto: Art Basel. Pagati 3.2 milioni per queste due teste di cera di Bruce Nauman)
Condividi
"
Altri Top Mind
```