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La Finanza "pietra filosofale" e l'uomo cosa

La natura dell'uomo sembra perennemente sospesa tra la materia e lo spirito, tra il mortale e l'immortale, tra il bene ed il male

Oggi siamo in una guerra combattuta con le armi della finanza che è in grado di orientare i prezzi dei beni di oggi – dollaro, oro, commodities, petrolio, rublo... - in funzione delle aspettative di prezzi futuri fatti da uno sterminato volume di scommesse (i cds, "financial weapons of mass destruction" li definisce Warren Buffet) difficili da regolamentare. Si può esercitare una pressione sui titoli di stato dei paesi anche grazie ad abili giudizi manipolatori delle agenzie di rating sempre in discussione, ma mai esplicitamente accusate, ad andamenti assolutamente irrazionali di uno spread che sembra danzare al suono di un flauto magico.

La finanza inondando di dati creati nel mondo illimitato della speculazione finanziaria confonde il valore d'uso da quello di scambio dei beni così gli scenari cambiano in continuazione a dimostrazione dell'inidoneità delle misurazioni e del modello culturale che dovrebbe garantire la razionalità. Se non si arriverà a regolamentare queste armi finanziarie con controlli rigorosi che diano trasparenza ai movimenti dei capitali finiremo per soffocarci da soli.

Nella sostanza la vera sfida che abbiamo di fronte è la definanziarizzazione dell'economia che ha tutti i limiti sopra indicati; non si può pensare di avere una finanza che opera in un contesto amorale con mezzi illimitati senza responsabilità perché a fronte dei volumi illimitati di prodotti finanziari non esistono le coperture del rischio nei soggetti che operano in quei mercati, né si può pensare che tale potere sia concentrato in poche banche che non rispondono realmente delle loro attività ed i loro conti sono sempre oscurati da un'opacità che non consente di capire la verità dei fatti.

"Essere in possesso di un potere che non è definito da una responsabilità morale e non controllato da un profondo rispetto della persona, significa distruzione dell'umano in senso assoluto... Sempre più minacciosa diventa la perversione del potere e con essa la perversione della natura umana. Poiché non c'è azione che si esaurisca nel suo oggetto... ogni azione afferra anche colui che la compie... L'uomo diventa continuamente ciò che egli fa. Perciò se l'uso del potere continua a svilupparsi lungo le linee indicate, non si può prevedere che cosa avverrà in chi usa del potere: distruzioni morali e rovine spirituali di natura sconosciuta" (R. Guardini, op. cit. pag. 178). Guardini scriveva queste riflessioni nel 1961 e non era in grado di conoscere realmente quello che sarebbe successo dopo 50 anni ed in che modo la finanza avrebbe pienamente incarnato le sue preoccupazioni. Egli, in quel tempo, avrebbe indicato tre qualità fondamentali che avrebbe dovuto avere l'uomo moderno che ci aiutano a capire il ruolo che assegnerà all'Europa come indicato nelle pagine successive:

- la serietà imposta dal dire la verità;

- il coraggio che prende posizione di fronte agli errori che sarà grande nella misura in cui affronterà i molti, l'opinione pubblica, la non-verità condensata negli slogan e nelle organizzazioni;

- la libertà interiore indipendente dalla suggestione della propaganda, della stampa, della televisione, del cinema e dal modello di valori che esprimono.

Infine, va sottolineato che questa crisi ha una componente negativa che la rende ancora più difficile da affrontare e risolvere, legata al diminuito spirito di quella "Speranza" che nel secondo dopoguerra aveva guidato le vecchie generazioni in un compito di ricostruzione sociale con problemi ben più gravi, con scarsità di risorse materiali, ma con grande intensità di risorse immateriali.

E' fondamentale provare a ritrovare il principio di Speranza come fattore e sentimento essenziale per volgersi al futuro (Ernst Bloch, Il principio Speranza, 1994, Garzanti). Sembra, proprio, che l'homo sapiens non sappia mai distinguere il bene dal male ed imparare dal dolore che l'unica magia che lo può aiutare è sempre la scoperta della sua umanità. Sembra che si debba sempre combattere di volta in volta un'ultima battaglia con un qualche "Signore degli anelli" e sperare che i capelli bianchi degli antichi maghi e degli astronomi della favola, il Gandalf del film, che esprimono la saggezza e la memoria della storia sappiano darci la forza per combattere il lato oscuro dell'animo umano per capire la differenza tra bene e male. "Ma è mai possibile che tutto sia così materiale? E' mai possibile che il nostro mondo attuale abbia fine solo per causa della finanza?", era la domanda dell'adolescente al vecchio saggio nell'omonimo romanzo, "L'adolescente" scritto da F. Dostoevsky nel 1875; siamo ancora qui a farcela.

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