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Gli USA condannati alla soffocante prigione del PIL

La Fed, l'unica istituzione del paese con finalità di lucro che non paga imposte, ha gravissime responsabilità nella genesi, nella gestione e nell'esportazione della crisi finanziaria. Greenspan ha assecondato l'avvio dell'egemonia della finanza di Wall Street sulla democrazia, nel 1999 ha deregolamentato totalmente i Derivati ed i prodotti tossici come i Sub-prime, i CDS - Credit Default Swap che Buffet ha definito armi finanziarie di distruzione di massa – i Futures , legittimando con il crisma della sacralità un gioco d'azzardo non coperto, privo di fondamenti scientifici e fatto sulle spalle della povera gente.
Un percorso troppo evidente, in tutti i sensi, che dimostra la gravissima e colpevole mancanza di controllo.
Ma a chi risponde la Fed?
Nel 2008 Paulson con Summers e Geithner hanno scaricato con il successivo aiuto di Bernanke il macigno del debito delle banche d'affari di Wall Street sulle spalle dei cittadini americani - 11.000 mld $ -, specie quelli più poveri rendendo impossibile aiutarli.
Con quest'evoluzione la finanza diventa un'arma di guerra usata disinvoltamente con prodotti tossici che la Fed si guarda bene dal regolare perché anche lei vive della stessa cultura.

Venendo ai tempi nostri la Fed ha dato indicazioni spesso contradditorie e non trasparenti, la campagna d'Europa del 2010 - 2012 è il caso emblematico di una strategia della finanza che grazie ai CDS non regolati ha potuto attaccare il debole mercato dei titoli greci per creare l'effetto domino che non è riuscito, però, a spaccare la moneta europea. Poi ai primi di Agosto del 2013 Ben Bernanke annunciava la fine del Quantitative Easing, cioè l'acquisto dei T-Bond USA da parte della Fed, salvo dire esattamente il contrario solo un mese dopo quando la crisi siriana era fortunatamente finita in una transazione negoziata e non nei venti di guerra come sembrava che gli USA volessero.
Nell'aprile di quest'anno la Fed annunciava la crescita del PIL USA per il primo trimestre del +0,1% ma nel luglio ha rettificato il dato nella decrescita del -2,8%, una variazione così importante da lasciare perplessi sulla trasparenza e tempistica dei dati forniti.
Il PIL era cresciuto nel 2012 - 2013 grazie anche alla rivalutazione dei beni immobili pubblici.
Le banche d'affari USA sono sedute su una montagna sterminata di derivati ma prima o poi, più prima che poi, la tenda del tempio si strapperà per il vento.
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