Facebook Pixel
Milano 17:35
33.939,75 -0,97%
Nasdaq 22:00
17.430,5 -0,55%
Dow Jones 22:00
38.085,66 -0,98%
Londra 17:35
8.078,86 +0,48%
Francoforte 17:35
17.917,28 -0,95%

Job Act, Tax Act, Debt Act?

Se il titolo si chiudesse con un punto esclamativo potrebbe sembrare una sorta di formula esoterica...

Proviamo a fare due modeste proposte:

1) L’IMU tassa patrimoniale a tutti gli effetti ha generato pesanti effetti distorsivi; le rendite catastali denunciate negli anni scorsi, agli inizi del nuovo secolo quando una legge speciale aveva favorito l’edilizia artigianale, si basavano su un valore immobiliare vicino ad un valore di mercato ma l’Ici allora era coerente con la politica di sviluppo produttivo. La definizione dell’IMU è calata su un contesto immobiliare depresso ed ha contribuito ad abbatterlo definitivamente. La tassa non essendo fiscalmente detraibile abbatte la reddittività degli immobili per chi li affitta ed alza i costi per quelli che li hanno comperato per avviare nuove attività produttive. A livello sperimentale in alcune aree produttive dove è più intensa la presenza di queste strutture si potrebbe sperimentare una riduzione di questa tassa, ora forse anche incostituzionale, per un orizzonte temporale definito in modo che i risparmi possano essere legati all'assunzione di giovani a tempo determinato o part-time, le norme flessibili sul lavoro potrebbero trovare un terreno più fertile. Intanto si riparte magari con un po’ di fiducia e magari anche con i consumi. Su una partita di questo genere credo che siano tante le categorie di portatori di interessi che potrebbero partecipare alla ricostruzione di una "competizione collaborativa".

2) La crisi ha mostrato con tutta evidenza il fallimento della cultura monetarista troppo a lungo cavalcata anche per gli interessi superiori che doveva soddisfare. Gli attuali modelli socioculturali hanno innalzato la finanza a verità incontrovertibile, assumendo ipotesi destituite di fondamento scientifico a partire dall'idea di base che l’economia sia una scienza esatta: falso! L’inondazione di liquidità ha allontanato il valore reale dei beni da quello finanziario come si vede ogni giorno da oscillazioni dei prezzi troppo spesso frutto di manipolazione dei mercati e la finanza è diventata essa stessa un arma di guerra che va ridimensionata. Una soluzione, come la precedente proposta, di tipo sperimentale sarebbe quella di ripensare a qualche forma sofisticata di "baratto"; se gli scambi commerciali con altri paesi vengono effettuati con forme di baratto si potrebbero negoziare acquisti di materie prime con pagamenti fatti in beni prodotti. In questo modo si potrebbe ridurre l’intermediazione finanziaria e le aziende che vendono e o comprano vedrebbero saldate le loro posizioni di debito o credito in modo contestuale. Il grande Keynes sosteneva che quando le condizioni di sviluppo della produzione sono strutturate immettere liquidità nel sistema non diventa un problema, ma se non ci sono invece si ritorna a curare il drogato aumentando la dose.

L’attuale fase storica va affrontata con creatività per dare risposte nuove ad un mondo che cambia in modo profondo sia strutturalmente che socialmente. Una civiltà o società comincia a collassare quando le élites che le governano non riescono a rinnovarsi nelle idee e nei valori che le compongono così a poco a poco al bene comune si sostituisce quello personale con la lotta di tutti contro tutti fino a quando si implode. E’ sempre stato così da almeno 4000 anni ma sembra che "l’homo sapiens" non voglia mai imparare dalla Storia ma debba sempre passare attraverso il dolore.

Condividi
"
Altri Top Mind
```