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Lo zen della manutenzione del portafoglio

Emergenti e petrolio, la difficile arte del comprare in saldo

Solo questi verranno salvati, agli altri si darà un addio rispettoso. A un vecchio golfino si parlerà, gli si ricorderanno il momento dell'acquisto e le gioie condivise, gli si augurerà di proseguire la sua esistenza su questa terra nel migliore dei modi e poi lo si butterà.

Elaborato così il lutto, il proprietario dell'armadio inizierà una nuova vita in cui, senza alcuno sforzo, nulla di non luminoso e palpitante entrerà mai più nella sua casa (e quindi nel suo armadio). Una volta vissuta, l'esperienza dello svuotamento-arricchimento (presente in molte tradizioni mistiche d'Asia e d'Europa) sarà irreversibile.

L'edizione giapponese del libro di Marie KondoDeve ancora nascere la Marie Kondo dei portafogli azionari e obbligazionari. Che siano grandi o piccoli, i portafogli si riempiono negli anni di cianfrusaglie. Titoli un tempo gloriosi e poi decaduti, spezzature di spinoff, tracce residue di obbligazioni con piano di ammortamento, azioni sotto il prezzo di carico, grandi occasioni che ci hanno regalato per un attimo l'emozione di chissà quali rivalutazioni e che hanno subito iniziato a inabissarsi. Alla fine, scorrendoli, resta una sensazione di disordine, di illusioni perdute e di fallimenti.

Bisognerebbe analizzare il portafoglio ogni giorno, ha scritto un grande gestore inglese, e chiedersi, titolo per titolo, perché lo si è comprato, perché lo si tiene ancora e che obiettivo di prezzo ci si sta prefiggendo. Se non si riesce a dare una risposta razionale alla seconda e alla terza domanda il titolo va semplicemente venduto.

Fatto questo, direbbe Marie Kondo, si è solo all'inizio. La vera rivoluzione interviene solo quando si cambiano radicalmente i comportamenti d'acquisto. Per esempio, gli oggetti che intasano di più gli armadi sono quelli comperati in saldo. La logica che troppo spesso ispira l'acquisto in saldo è che se un prezzo è stato abbassato del 50-60-70 per cento deve trattarsi per forza di un'occasione. Se poi è in supersaldo, non importa che sia brutto, strano e ben poco entusiasmante, al limite si butteranno via pochi spiccioli.
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