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La coperta corta

Ci sono dei problemi, ma non sono insuperabili

Il mondo è dunque instabile e fragile, ma potrebbe andare peggio. C’è però un fatto da non dimenticare. Una parte dei buoni risultati americani è dovuta a operazioni di ingegneria finanziaria. Non sono, attenzione, trucchi contabili o abbellimenti cosmetici, sono operazioni perfettamente legittime cha vanno però scrutate con attenzione.

Succede che sempre più società approfittano dei tassi a zero, si indebitano aggressivamente e comperano con il ricavato azioni proprie, sostenendo così il corso del loro titolo in borsa e alzando il livello degli utili per azione.

Dong Kingman. South FerryQuesto comportamento è di solito criticato per due ragioni. La prima è che le società ammettono, usando il cash per acquistare azioni proprie, di non avere molte idee per un uso produttivo della liquidità o, peggio ancora, di non avere fiducia nel futuro del loro settore. La seconda è che acquistare azioni proprie ai massimi di borsa potrebbe non essere una buona idea. Il precedente del 2007-2008, un’altra fase in cui i buyback raggiunsero livelli molto elevate, è lì a ricordarcelo.

C’è però da considerare anche un terzo aspetto, ancora più grave perché sistemico. Alla prossima crisi ci troveremo infatti con un mercato azionario che cadrà da un livello gonfiato dai buyback e con società con uno stato patrimoniale meno solido di quello che avrebbero avuto restando ferme. I buyback, che dovrebbero idealmente essere lanciati con un intento anticiclico (comprando azioni proprie sui minimi di borsa, non sui massimi), si riveleranno di nuovo prociclici.
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