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Dalla retta al cerchio

Qualcosa sta cambiando sul serio

La fase che si sta aprendo, che teoricamente potrebbe anche essere lunga, si profila più complicata, nervosa e volatile. La navigazione per i gestori di portafogli, guidata in questi anni da correnti maestose e tranquille, si farà progressivamente più difficile. Le correnti si frammenteranno e si incroceranno, confondendosi, dividendosi e formando progressivamente dei vortici. Alcuni movimenti, finora lineari, diverranno circolari.

Facciamo tre esempi, dollaro, tassi e petrolio.

Sul dollaro il movimento circolare è già iniziato. Con il dollaro che torna a indebolirsi non passerà molto tempo prima che l’economia americana riprenda un po’ di colore e si torni a parlare di un rialzo dei tassi. Ma l’idea di un rialzo dei tassi tornerà a fare salire il dollaro, indebolendo le prospettive per la crescita americana fino a quando non si smetterà di parlare di rialzo o lo si rinvierà a data da destinarsi. Jeffrey Gundlach parla in proposito di una giostra che continuerà a girare su se stessa, con il dollaro e il tasso che si rincorreranno l’uno con l’altro.

Piet Mondrian, Tableau ILo stesso fenomeno, aggiungiamo noi, sta iniziando a formarsi sui tassi di mercato. La linea di pensiero dominante è lineare. C’è stata una lunghissima discesa e ora inizia una lunga risalita. Con i rendimenti negativi, una bizzarria da Alice nel paese delle meraviglie, si è toccato il limite fisico e il mercato, vedendo che le banche centrali non si decidono ad alzare i tassi, ha pensato bene di cominciare ad alzarseli da solo. Le banche centrali, secondo il pensiero dominante, arriveranno più avanti, confermando la scelta del mercato una volta che la crescita economica si sarà consolidata. Poiché il ciclo di crescita sarà lungo, sarà lungo anche quello del rialzo progressivo dei tassi. I rendimenti reali rimarranno magari a zero, ma il corso dei bond scenderà, scenderà e poi scenderà ancora.

Questa tesi è sostenuta, naturalmente con sfumature e toni diversi, da personalità autorevoli come Bill Gross e Warren Buffett. La Yellen stessa, che fino a ieri spingeva il mercato a prendere rischi, ammette ora che i rendimenti a lungo termine sono anormalmente bassi e si mostra preoccupata per la brusca caduta dei bond che si potrà verificare quando la Fed abbandonerà la politica dei tassi a zero.

Tutto questo è vero e giusto, anche se è bizzarro che il mercato perda la pazienza e venda i bond proprio in un momento in cui la crescita globale sta rallentando (con la sola eccezione europea). C’è però un presupposto di fondo, quello per cui starebbe partendo una riaccelerazione globale, che appare corretto se si guarda ai prossimi 6-12 mesi, ma che resta tutto da provare nel medio-lungo periodo.
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