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La Legge della Rovina Statistica

I mercati sono macchine per deludere. Oltretutto, hanno il pessimo vizio di avere sempre ragione loro

In ogni modo, si tratta di variazioni che – se mai avverranno – richiederanno periodi indecifrabili per avvenire: magari per alcune pochi mesi e per altre decenni. Nessuno lo sa. Ma se ci mettiamo nei panni di un cassettista che avesse acquistato tra il 1997 e il 2008, gran parte dell'appeal di queste fantastiche variazioni scomparirebbe e l'investitore si troverebbe a dover sperare in rialzi monster per tornare semplicemente ai propri livelli di acquisto. Sui mercati, la speranza è un lusso. Tutti quelli che hanno acquistato Unicredito negli ultimi 25 anni, sostenuti da motivazioni perfettamente razionali o da pura intuizione o da altro, nel giorno di Gennaio 2012 in cui il titolo scende a 2.2 euro stanno perdendo. Alcuni, poi, stanno perdendo molto. La Legge della Rovina Statistica è una dura maestra.

In realtà, guardando il grafico si capisce come solo chi ha acquistato il titolo in determinate fasce di tempo e di prezzo – ammesso che abbia poi tenuto il titolo per un certo periodo e che l'abbia saputo vendere con profitto – ha veramente “colto l'attimo”, inteso come buy opportunity insieme tattica e strategica.

I mercati sono infinitamente più difficili e raffinati di quanto si pensi nella loro arte di deludere. Acquistare a un prezzo „x”, per quanto basso, quindi non garantisce alcun vantaggio. E' vero che si acquista a “prezzi bassi” in relazione alle quotazioni storiche, ma nessuno può garantire che il prezzo non si dimezzi ulteriormente (nel qual caso sarebbe necessario un incremento del 100% solo per tornare sui prezzi di acquisto che sembravano una imperdibile occasione) o perda il 75% dal momento del vostro acquisto, nel qual caso l'incremento per tornare alla pari, senza tener conto del crollo di autostima, sarebbe del 300%.

Questa riflessione porta alla conclusione che il prezzo, inteso come valore numerico e in quanto mera rappresentazione formale di un valore la cui determinazione è, a sua volta, basata su dati che possono essere incompleti o manipolati o male interpretati, non può essere di per sé e in modo autarchico la discriminante decisionale su cui si basa una scelta operativa. Il prezzo contiene in sé tutte le informazioni disponibili e necessarie: ma da solo è privo di significato.

Deve essere comunque ben chiaro, a chi si accinge ad operare sui mercati, che il punto fondamentale da tenere a mente è la protezione e la salvaguardia del proprio capitale, ottenibile attraverso la diversificazione e l'investimento in classi di asset piuttosto che in asset singoli (molto più vulnerabili). Solo se riuscirete a non diminuire l'efficienza del vostro capitale potrete sperare di rimanere abbastanza a lungo sul mercato per poter continuare ad operare. Se vi convincerete di questo, se lo riterrete assai più importante del cercare disperatamente un guadagno, presi da una frenesia che è assai simile a quella che assale i giocatori di azzardo, allora sarete a buon punto.

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