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I due emisferi

Bond e azioni vedono il mondo con occhi differenti

La Fed che rinvia il rialzo fa dunque bene all’azionario e ai crediti, permettendo loro di galleggiare sugli elevati livelli attuali, ma danneggia i governativi lunghi. Gundlach sostiene che la Fed, terrorizzata dall’idea di abbandonare i tassi a zero, non toccherà nulla per tutto quest’anno.

Il ragionamento è suggestivo, ma si basa su una premessa, l’immobilismo della Fed, ancora da dimostrare. La maggioranza del board della Fed continua infatti a mandare segnali in senso contrario e alcuni economisti fino a ieri colombe radicali, come Ellen Zentner di Morgan Stanley, spostano in qua, da marzo a dicembre, il primo rialzo.

I bond a sinistra e l'azionario a destra?La sensazione è che i prossimi mesi saranno per i mercati piuttosto nervosi. L’inflazione anno su anno, quella più guardata da tutti, salirà verso il due per cento in America verso fine anno e tenere i tassi a zero, per la Fed, sarà sempre più imbarazzante. Se il probabile rialzo di dicembre avverrà in un contesto di riaccelerazione della crescita la borsa lo assorbirà abbastanza bene. Se la crescita sarà mediocre la borsa ne soffrirà.

In una situazione così fluida l’acquisto di bond lunghi diventerà interessante solo come mordi e fuggi. Da qui in avanti, in ogni caso, saranno da preferire i governativi di qualità rispetto ai corporate. Quanto alle borse, l’Europa ci sembra da preferire, mentre l’America, sui massimi, può essere ridotta. Sul cambio tra dollaro ed euro non ci sembra ancora di vedere le condizioni per una rottura né verso l’alto né verso il basso.

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