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2015 = 2025

Se fra dieci anni le borse fossero dove sono adesso?

Possiamo allora approfittare di queste ore di attesa per volgere lo sguardo verso il futuro profondo. Ce ne dà l'opportunità uno studio di McKinsey (Playing To Win. The New Global Competition For Corporate Profits) appena pubblicato e disponibile gratuitamente in rete. Si tratta di un lavoro che ha richiesto l'impegno di decine di specialisti e l'utilizzo di una banca dati globale che include la storia e le stime relative a quasi 30mila società impregnate in tutti i settori produttivi e in tutte le aree geografiche.

Quella di McKinsey è una grande storia dei profitti dal 1980 al 2025. È ricca di dati, ma è soprattutto una fonte preziosa di ragionamenti e di stimoli. Le conclusioni a cui arriva erano nell'aria da qualche tempo ma nessuno, finora, si era preso l'impegno di modellizzare e quantificare ipotesi che erano restate al livello di intuizioni.

Things To Come (1936) ambientato nel 2036La tesi principale dello studio, il pugno nello stomaco, è che va fatta una netta separazione tra la storia gloriosa dei profitti dal 1980 a oggi e quella che si prospetta per i prossimi dieci anni. Il monte profitti globale, che nel 1980 ammontava a 2.0 trilioni di dollari e che a fine 2013 era stato di 7.2 trilioni, sarà a fine 2025 di 8.6 trilioni. I dollari sono sempre quelli del 2013 e quindi a valore costante, senza le distorsioni provocate dall'inflazione. I profitti misurati sono gli utili operativi netti dopo gli aggiustamenti del carico fiscale (Noplat), ma i dati su Ebitda e Ebit, per quanto diversi nelle proporzioni, vanno comunque nella stessa direzione.

Al di là degli aspetti tecnici, la storia è quella dell'eccezionalità e dell'irripetibilità di quello che è avvenuto dal 1980 a oggi, una vera e propria esplosione dei margini di profitto e, ancora di più, degli utili netti finali. Questa fase storica è già terminata due anni fa per quanto riguarda i margini e terminerà nel prossimo futuro per gli utili finali, destinati a crescere, nei prossimi dieci anni, a un modesto tasso annuale composto dell'1.5 per cento.

Si noti che McKinsey non parte da ipotesi pessimistiche sul futuro della crescita globale. I ricavi delle 30mila società analizzate, infatti, cresceranno in questi prossimi dieci anni del 40 per cento. Se i profitti cresceranno molto meno non sarà per qualche forma di stagnazione secolare ma per la pressione della concorrenza, per la distruzione creatrice della tecnologia (le società innovative portano a casa meno profitti di quelli che portano via alle società tradizionali) e per l'effetto di tassi d'interesse, tasse societarie e costo del lavoro, tre componenti di costo crollate nei 35 anni passati e che nei prossimi dieci probabilmente non risaliranno molto, ma che in ogni caso non scenderanno più.

Fin qui McKinsey. Proviamo adesso a fare qualche considerazione nostra.
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